I giovani giappi non hanno alcuna aspirazione alla costruzione di una famiglia, per questo motivo rinunciano facilmente non solo al sesso occasionale ma anche all’amore. Reportage direttamente dal Giappone!
di Luna
Qualche settimana fa, ho letto un articolo pubblicato dal quotidiano The Guardian “Why have Japanese young people stopped having sex?” che riguarda due problematiche attuali in Giappone: il sempre minor numero di matrimoni le cui cause sono legate alle condizioni economiche del paese, e la percentuale di giovani disinteressati al rapporto di coppia, nonché all’interesse sessuale. Il 45% delle intervistate, donne tra i 16 e i 25 anni, ha dichiarato che “il sesso non è una priorità”, “non mi manca il sesso”. Mi è parsa una percentuale allarmante e, spinta dalla curiosità, ho creato una mail di gruppo indirizzata a tutti i miei amici giapponesi per sapere se le cose stanno veramente così.
La mancanza di risposte ha confermato che il sesso è tuttora un tabù: perché mai un giapponese ne avrebbe dovuto parlare proprio con me? Le poche risposte mi sono state date solamente dagli amici con cui se ne parlava spesso, quando ero in Giappone, i pochi ad avere un’apertura mentale tale da riuscire ad esternare il loro punto di vista, a confidare le proprie perplessità sull’argomento.
Un’ altra motivazione del disinteresse, a detta dei giapponesi chiamati in causa, è la confusione tra sesso pornografico e sesso reale. Ovviamente non parlandone con nessuno apertamente e avendo come unico modello i film porno, gli uomini crescono con l’idea che il sesso nella vita sia proprio così, di conseguenza le donne sono insoddisfatte – perché, diciamocelo, c’è una gran bella differenza! – e non hanno il coraggio di affrontare il problema: diranno sempre che tutto va bene o affermeranno di poter vivere senza sesso. Non c’è consapevolezza sessuale, ci sono ragazze che non sanno neanche bene cosa sia un orgasmo.
In Giappone è molto raro sentir parlare di sesso occasionale; per molti è strettamente correlato al matrimonio o, perlomeno, a una solida unione di coppia: quasi considerato un atto sacro. Questa concezione mi lascia allibita, me la sarei potuta aspettare piuttosto da un paese cattolico! I miei amici pensano che per noi europei il sesso occasionale sia considerato come uno sport: “lo pratichiamo perché ci piace, ci va di farlo e rilassa”.
Conosco molti giapponesi totalmente diversi dallo stereotipo di cui vi ho parlato finora, ma si tratta di poche eccezioni. Alcuni di loro mi hanno raccontato che sono poche le ragazze, conosciute in locali notturni, disposte al sesso occasionale.
A differenza dei giovani italiani, già dal primo incontro, il lui e la lei in questione devono dichiararsi formando una coppia. “Come è possibile se ti ho appena conosciuto? Non è forse il primo invito?” Kyota mi conferma che funziona proprio così. Questa scenetta grottesca succede anche nei club quando un ragazzo vuole arrivare al rapporto sessuale, se un giapponese vuole rimorchiare dovrà usare la frase magica “mi piaci, vuoi essere la mia ragazza?” Ed è fatta… mica sempre!!!
Tutto il resto è mendokusai: troppo complicato per trovare posto nella ambiziosa vita di un giovane nippon.