Meno informazione equivale a più disoccupazione. Gli italiani meritano di non lavorare?

Creato il 03 aprile 2013 da Andrea86
GLI ITALIANI MERITANO LA DISOCCUPAZIONE? Sia chiaro: il male non si augura a nessuno, men che meno al proprio paese. Ma gli italiani, sempre sulla base della rilevazione del 18 marzo, hanno dimostrato che, da un eventuale governo desiderano per il 24% misure per la crescita (crescita non equivale quasi mai ad economia reale), e per il 14% a misure volte a risanare il buco enorme che abbiamo nella disoccupazione.
Un dato agghiacciante e purtroppo ignorato. La disoccupazione italiana ha infatti superato il 30% e, anche se si dice che un giovane su 3 lavora in Italia (ma al sud la media si alza moltissimo arrivando anche a picchi del 50%), com'è possibile che gli italiani non mettano al primissimo posto la questione lavorativa? E com'è possibile che mettano al primo posto le misure per la crescita?


LE TASSE - Una spiegazione a questo dato agghiacciante che vede un quarto della popolazione preoccupato per le misure di crescita per una percentuale che è quasi il doppio rispetto alle preoccupazioni per le politiche del lavoro. Non importa guardare i cartelli "vendesi" o affittasi" o "cedesi attività" e non importa nemmeno sapere che nei primi due mesi dell'anno sono stati quasi 10 mila i negozi chiusi nel nostro paese e 1000 nella sola Emilia-Romagna. Quel che interessa agli italiani è "crescere". Poiché la crescita è un obiettivo dell'austerità che, a sua volta, ha causato una profonda recessione in Italia come in altri paesi dell'UE, le volontà degli italiani comprate alla disoccupazione italiana diventano improvvisamente un contro-senso. L'unica spiegazione possibile a questi dati è la disinformazione. Gli italiani confondono la crescita con l'occupazione. Ma nel linguaggio economico non sempre crescita equivale ad una crescita proporzionale di posti di lavoro.
Se questa volontà poi si manifesta nel voto stesso e nei consensi, ridisegnando un quadro politico di per sé precario, allora diventa evidente come mai a vincere sono sempre quelli che mettono in ginocchio l'Italia.
Fonte: Young