Mi chiedo spesso, dopo tutti questi anni, che fine abbiano fatto i fratellini, se siano riusciti a trovare il loro posto nella nostra società o abbiano dovuto tornare a casa, come han fatto tanti, perchè non sono stati accolti nel nostro mondo.
Piano piano, le scuole si sono adeguate alle nuove esigenze, le insegnanti si sono aggiornate, sono nati centri di documentazione, si sono formati i mediatori; per una ventina di anni c'è stato un grande fermento di iniziative interculturali, tese ad accorciare le distanze interpersonali.
Ora questo clima è cambiato, perchè un movimento come la Lega ha fatto leva sulla profonda paura del diverso nascosta nei cuori delle persone per farsi strada politicamente, incurante dei bisogni degli immigrati e dei benefici che essi hanno portato al nostro vecchio Paese, in termini di lavoro, natalità e cultura. Sventolando pericoli più o meno reali, la Lega ha rafforzato un sentimento di razzismo a volte strisciante, a volte sbandierato (ricordiamo Rosarno, o l'operazione White Christmas; i pasti scolastici negati ai bambini che non avevano soldi per pagarli), ma sempre meschino, irrazionale e ingiustificato.
L'Italia non può chiudersi agli altri; il nostro futuro può stare solo nell'accoglienza e nella convivenza pacifica dei popoli. Per questo è importante che i bambini nati in Italia abbiano subito la cittadinanza italiana: per sentire che non si è estranei male accolti, che si è cittadini con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri, che qui si possono affondare le proprie radici, che i propri sacrifici contribuiscono al benessere comune.
E' stato tanto grande e saggio il presidente Napolitano ad affermare questo diritto alla cittadinanza, quanto sono stati meschini coloro che gli hanno risposto in modo scomposto e razzista. La statura morale del presidente spicca sullo sfondo squallido di tante enunciazioni di principio trite, ritrite e ammuffite.
Abbiamo alla guida una persona speciale, per fortuna, che ha saputo indicarci la strada giusta come un faro in tante situazioni difficili. Seguiamo anche questa volta le sue sollecitazioni !