Merano: dalle terme alla buona cucina, dal museo Mamming ai percorsi sensoriali

Creato il 16 febbraio 2016 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Cosa fare a Merano in un fine settimana di inverno per una persona come me che non ama la montagna?

L'invito a Merano Winter Slow evocava già nel sul titolo i caratteri di un fine settimana in coda a gennaio all'insegna della calma scoperta o riscoperta di Merano. Località famosa per sport, salute, benessere, clima e shopping, ordine ed efficienza, Merano possiede bellezze naturali e attrezzature sportive e termali di grande fama e, in questi ultimi anni ha saputo valorizzare anche le esperienze più delicate della sua tradizione, autentiche e familiari.

Conoscere questa cittadina e l' Alto Adige, significa interpretare una terra di confine e di contesa che ha un rapporto, ancora oggi, di libera appartenenza con la nazione Italia. Lingua, costumi ed educazione tradiscono una profonda radice lontana; la storia ne documenta i sofferti passaggi di una adesione all'Italia di certo non semplice.

Della sua ambivalenza culturale e linguistica, dell'accoglienza della sua gente, sul paesaggio, i modi di fare e di essere della sua gente, si possono avere tante opinioni. Io ho avuto la possibilità, attraverso l'esperienza della cooking class, di conoscere una Merano piú italiana e aperta di ciò che appare in superficie. In questa occasione, mischiando prodotti e sapori tradizionali nuove tendenze culinarie o altri concetti, ho gustato una Merano da assaggiare in bilico fra le tradizioni, il gusto, la tutela dei prodotti e lo sguardo verso le innovazioni e i cambiamenti.

Innanzitutto il contesto: la felice esperienza dei masi e del consorzio di tutela gallo rosso. 1600 agriturismi e fattorie di cui si cerca di valorizzare e tutelare il duro lavoro, sviluppare un'economia ricettiva e alimentare all'insegna della tradizione ed il benessere. Case rurali in montagna, o a ridosso di essa dove gente motivata e sensibile porta avanti con molti sacrifici la tradizione più profonda di quelle stupende valli. Chi ospita produce, vende prodotti ed accoglie turisti rendendo il suo maso sempre aperto e "vivo".

Ogni volta che sono stata qui come turista, ho sempre apprezzato l'ordine, la pulizia e l'organizzazione di questi questi luoghi provando un piacevole stupore riguardo l'efficenza, la modernità della infrastrutture che sostengono l'accoglienza e la vita quotidiana in questi luoghi di montagna.

Queste stesse caratteristiche le ho ritrovate nei piatti cucinati con lo chef Luigi Ottaiano, in cui i sapori antichi si sono messi a dialogare con farine alla canapa e tartufi del centro italia, amalgamati da sapienti mani che ogni giorno seguono attente la filiera dei prodotti. Essi sono infatti prodotti per il 75% nel maso stesso ed il 25% da altri masi locali. La filiera ed il controllo sono rigidissimi.

Essere accolti in un maso significa entrare e vivere la casa di chi lo abita e così mi sono sentita, in quel pomeriggio/ sera trascorso a cucinare, conoscere ed assaggiare. Ho ripensato ai pomeriggi culinari trascorsi dalle nonne, dove apprendevo i segreti delle loro cucine, spesse fatte ad "occhio". Quello che mi ha lascito questa esperienza è stato, fra le altre cose, la familiarità di gesti semplici in cucina, con pochi attrezzi e tante mani che coralmente trasformano la materia ed il gusto.

Semplici alimenti dal sapore deciso, gusto inimitabile e passato attuale hanno trovato nei piatti da me assaggiati, a cui ho partecipato nella elaborazione, abbinamenti e azzardi all'insegna dello stupore e del cambiamento. Cosi come queste valli tanto belle nella loro speciale armonia si sono sapute arricchire e trasformare per le esigenze del turista senza tradirsi nella loro essenza, i loro piatti, l'accoglienza dei masi ed i loro prodotti, mi hanno aperto per poco ore ad un mondo fatto di tradizione e modernità.

Come trascorrere un pigro fine settimana invernale e non solo a Merano?

Per chi non ama dunque investire il suo tempo su piste da sci e sport, ho trattenuto alcuni suggerimenti slow.

    Terme: una struttura all'avanguardia, con servizi spa di ultima generazione, area fitness, baby parking, saune, bagno turco, gettate aromatiche, piscine interne ed esterne. Un'architettura che sostiene la bellezza del luogo e non limita la vista non si interpone mai tra il paesaggio e l'occhio del visitatore. Un luogo dove trascorrere ed investire del tempo per sè con tutti i benefici delle sue acque.
    Museo civico Mamming: un museo nuovo ed interattivo che si sviluppa fra il palazzo storico della famiglia Mamming e la nuova struttura, a ridosso della montagna. Qui è raccontato, Merano nei secoli, tracce di commerci, costumi, come è nata la sua ispirazione di luogo per la salute. Un museo realizzato su diversi piani e molteplici sezioni di cui alcune particolarmente interessanti dal punto di vista storico ed antropologico.
    Il centro citta e le vie dello shopping, il sabato mattina ancor più vive: fare colazione con strudel e cappuccino, passeggiare sotto i portici, sedersi nei bar all'aperto attrezzati con plaid anti freddo, il mercato dei prodotti bio dove acquistare cibo locale genuino in un'atmosfera tipicamente alto atesina.
    Vivere una esperienza di ricettività in un maso: dalla visita dei laboratori artigianali, le osterie contadine, l'acquisto di prodotti gastronomici, agriturismo, escursionismo. I masi possono offrire differenti tipi di esperienze, tutte interessanti e tutte certificate. Particolare in essi anche l'attenzione per diversamente abili e persone con problemi di allergie.
    Passeggiate a tema e percorso sulle erbe aromatiche: orto di erbe aromatiche sulla Passeggiata Tappeiner, un piacevole percorso salute che parte nel cuore della città tra paesaggio ed una vegetazione che sorprende: adatto ad ogni età.

#meranowinterslowAlto AdigeMerano

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