A Natale Napoli invita tutti a passeggiare nelle vie del centro storico per poter ammirare le luci e le bellezze esposte nei magici mercatini: si va alla ricerca di addobbi natalizi e di regali da far trovare ai propri cari sotto un abete carico di fiocchi rossi e stelle dorate. Nello specifico l’attenzione verso l’ecosolidarietà arriva anche in questi ambiti, dove quest’anno si distinguono le creazioni di Astrolabor&Artestesa.
Gli studi d’arte e i laboratori creativi dell’ex seminario dei nobili della Fondazione Real Monte Manso di Scala aprono i battenti alla quinta edizione di Artestesa, una rassegna di arti visive, installazioni, video, e performances teatrali e musicali, con eventi work-in-progress, in divenire. Il titolo della rassegna di quest’anno è Astrolabor, ispirato alla stella cometa, nella sua duplice accezione sia come leggenda natalizia, in cui la stella è il segnale celeste sul cammino da seguire, sia come simbolo di sostegno e speranza verso una rinascita; Astrolabor è come una meteora, la comparsa di un potente evento cosmico, di folgorante bellezza e luminosa energia ma al contempo fugace ed evanescente. Astrolabor evoca il filo sottile su cui cammina l’arte oggi, in bilico tra la possibilità di rinascita e il pericolo della scomparsa: lo stesso su cui sembra camminare oggi il mondo del lavoro. Artestesa ritorna, dopo due anni, a radunare in uno spazio comune vari artisti, diversificati per linguaggi e stili, ma uniti per vocazione, resistenza, passione e voglia di fare.
Real Monte Manso di Scala.
Napoli è una città segreta tutta da scoprire e a via Nilo nasce l’antica Fondazione Real Monte Manso di Scala: un’istituzione sorta nel 1608 per il volere del marchese di Villa, Giovan Battista Manso di Scala. Questo ricco e nobile personaggio fondò il Real Monte per assicurare un’istruzione gratuita ai figli delle famiglie patrizie napoletane decadute, facendo quindi gestire tutta l’organizzazione ai famosi Padri Gesuiti. Verso la metà del ‘700 i Padri Gesuiti ristrutturarono il complesso di via Nilo, unificando vari edifici storici negli anni, tra cui la famosa Cappella di Sansevero, acquistata dal Principe Raimondo de Sangro; i Padri Gesuiti vollero anche dotarsi di una chiesa per via dei numerosi seminaristi e delle attività spirituali.
Recentemente la Cappella del Real Monte Manso di Scala è stata restaurata dalla Fondazione: oggi un mondo bellissimo e ricco di opere d’arte, tra le quali spicca un quadro di Francesco de Mura raffigurante una Madonna con Gesù Bambino, con ai piedi dei Gesuiti che presentano i loro assistiti. Inoltre sull’altare sono presenti delle statue policrome molto rare di Sant’Ignazio da Loyola e San Francesco Saverio ai lati e quattro arcangeli al centro.