Si tratterebbe di un’azione che potrebbe portare nuovo ossigeno ai mercati nazionali già da tempo sofferenti: Francia e Italia sono infatti attanagliati dalla mancanza di ricambio di giocatori, mentre la Spagna, a pochi giorno dal lancio del gioco regolamento, vive sotto la morsa di una tassazione che obbliga i suoi giocatori a pagare sia sulle vincite che sui cashout; una politica che ha comportato un’affluenza molto più bassa del previsto ai tornei Multi-tavolo ed ai sit and go.
Secondo quanto riferito da Alejo, gli enti regolatori di Italia, Francia e Spagna starebbero confrontandosi già da mesi sulle modalità di integrazione e di realizzazione del dot.eu. Tra i problemi principali che dovranno essere affrontati e superati primeggia quello della tassazione: livellare o quantomeno armonizzare il prelievo tra i vari stati diviene indispensabile per accedere alla liquidità internazionale.
Si tratta di un progetto che attualmente coinvolge i tre stati sopra citati ma che secondo il direttore di DGOJ potrebbe riguardare anche altri stati come la Gran Bretagna e la Germania. Una prospettiva, questa, non priva di ostacoli che deve tenere in conto del diverso quadro normativo di questi due Paesi in materia di gaming online; e se la prima si è recentemente mossa verso una nuova politica per l’e-gaming, la seconda vieta totalmente il gioco online.
Nonostante le tante difficoltà, presto, almeno per i tre stati regolamentati, le barriere virtuali che si sono alzate attorno all’universo del poker online potrebbero sgretolarsi e ciò “consentirà – come affermato da Alejo - ai poker players spagnoli di giocare in altre giurisdizioni che accettino le nostre condizioni e che hanno già la nostra fiducia come l’apparato legislativo italiano e francese”.