l'immagine che ho creato per il contest Adidas, lo scorso settembre. La vedete meglio sul nostro gruppo Facebook
Capita a tutti i tifosi di avere dei sogni. Capita a tutti di sperare che un giorno la propria squadra del cuore acquisti “quel giocatore che secondo me è tra i migliori al mondo”. A me? A me capita sempre!
Sin da bambino, osservando “gli altri”, mi ritrovavo a sperare che un giorno indossassero la maglia del Milan. Questo non vuol dire che chi la indossasse in quel dato momento dovesse per forza non piacermi, anzi. Ora si, ora è così, in passato no. Ricordo per esempio, e non me ne vergogno, di quando mi ero sportivamente invaghito di Beppe Signori del Foggia prima e della Lazio poi. Eppure in quel periodo non è che il Milan facesse schifo, anzi, tutt’altro.
Come credo la maggior parte degli italiani, ero anche affascinato da Roberto Baggio, che poi al Milan ci arrivò, per fortuna, anche se obbiettivamente la Juve si era già preso il meglio di lui. Ma comunque uno scudetto ce lo portò in dote (si, si.. lo so. Savicevic, Weah, Simone…) poi ci pensarono Tabarez e tanti fattori ad interrompere il sogno realizzato.
Senza entrare troppo nei dettagli, vi cito anche i vari Batistuta, Nedved, Trezeguet, Ronaldo i fiorentini Nuno Gomes e Rui Costa e tanti, tanti altri. Ripeto, tutto ciò indipendentemente dall’andamento positivo o meno del Milan, indipendentemente dagli uomini che componevano la rosa rossonera. M’innamoravo e sognavo.
Arrivando più al recente passato e ai giorni nostri, sette o otto anni fa circa, cominciai a seguire il campionato olandese con una certa frequenza, sui giornali, sui siti web e su Sport Italia che faceva vedere gli highlits delle principali partite dei principali campionati europei e sudamericani. Quattro erano i nomi che rimbalzavano principalmente nella mia testolina di tifoso sognante: Ibrahimovic, Sneijder, Kuyt e poi Huntelaar.
Ibrahimovic finì nelle grinfie del Juve nell’estate che chiuse la stagione per noi tricolore e questo permise ad Huntelaar di esplodere definitivamente nell’Ajax. Come ho già scritto altre volte, il mio sogno di avere un nuovo trio olandese (Sneijder, Kuyt e Huntelaar) come il grande Milan di Sacchi, era troppo irrealizzabile. Avevamo Kakà, Shevchenko e Inzaghi noi, come potevo “pretendere” che i rossoneri mettessero le mani anche sui tre promettenti orange?
Beh, la storia di questo trio la conosciamo bene no? La più “divertente” è quella di Sneijder che il Milan ha inseguito per anni senza mai concretamente avanzare offerte, senza mai dare l’impressione di volerlo prendere davvero, ed ora che è un campione e che viene indicato tra i papabili palloni d’oro, se non proprio IL pallone d’oro, Galliani se ne lava le mani dicendo: “E’ venuto fuori adesso.” Eh certo, e allora perché l’hai inseguito per anni? Perché il Real l’ha comprato? Se PRIMA non era nessuno?
Degli altri due olandesi c’è poco da dire. Sempre troppo lontano e troppo “red” uno. Arrivato, maltrattato, malcagato, mal utilizzato, mangiato e sputato l’altro. Che comunque in certi aspetti ci ha messo anche del suo, per carità.
Ultimamente ho dei nomi che mi girano per la cucuzza. Sono sempre quelli, li sparo fuori ogni volta che ne ho l’occasione. Non tanto perché mi piace essere petulante, semplicemente perché dopo anni di esperienza tra forum, blogs e social network, ho imparato che devi dire una cosa almeno dieci volte al mese, perché se lo fai una volta sola, ti dicono che non l’hai mai detta. I nomi sono questi:
1. Bastian Schweinsteiger. Nel 2003 lessi un articolo che parlava della doppietta del Bayern Monaco (Bundesliga e Coppa di Germania), tra le cose dette in quell’articolo, si facevano i nomi dei giovani tedeschi promettenti venuti dal vivaio dei biancorossi. Mi incuriosì il nome assurdo che aveva: “Schweinsteiger… Sembra una birra! Una Schweinsteiger media grazie!” insomma per farla breve, cominciai a seguire il ragazzo per quanto mi era possibile. Quelle volte che l’ho visto in tv, sempre su Sport Italia, e più recentemente su Youtube, mi ha colpito. Ma noi avevamo comunque in rosa un centrocampo di tutto rispetto, che aveva vinto tutto (champions, scudetto e coppe varie) e al Bayern non si sarebbero certo privati del gioell…one tedesco a cuor leggero, oltretutto nella “zona Schweinsteiger” ci girava un certo Seedorf. Eccolo li, sempre lui ritorna in mezzo. Negli ultimi anni però, mi ritrovai a dire spesso, guardando le “performance” dell’olandese rossonero: “Ecco! ma lo vedi? Se c’era Schweinsteiger lì! Col cazzo che finiva così! Muoviti! Imbecille!” e questo divenne il leit motiv delle mie partite. Divenne un’ossessione. E lo è ancora adesso.
2. Luka Modric. Il fatto che io conosca questo giocatore, è tutto imputabile al nostro Fabio Pifa. Fu lui a nominarlo per la prima volta tempo fa sul forum, in mezzo ad una serie di nomi di giovani di belle speranze, e di questo lo ringrazio molto. Perché come per Schweinsteiger, m’incuriosii e iniziai a cercare ogni tipo di informazione a riguardo e mi piacque moltissimo quel che scoprii.
3. Gareth Bale. Girovangando sul sito di Eurosport, lessi di un articolo che parlava di Braida che andava in Inghilterra per visionare il “baby fenomeno Bale” e come abbiamo fatto tutti credo, provai ad informarmi sul giocatore. Mi ritrovavo a leggere soprattutto “dubbi sulla sua efficacia in un campionato duro come quello italiano”, e la storia di Bale è roba fresca direi. Non c’è molto da dire ancora.
E poi penso a Dzeko e a tanti altri che più o meno, ormai conosciamo tutti.
Uffa che palle però. Stasera vedo Modric e Bale, soprattutto quest’ultimo, che prendono a schiaffi l’Inter. L’anno scorso mi sono dovuto sorbire Sneijder che vinceva tutto con i cugini. Schweinsteiger che con Bayern e nazionale fa i numeri, arriva in finale di champions, vince ancora la Bundesliga… Poi guardo il Milan, questo Milan qui, e mi deprimo.
Perché se quando sognavo certi giocatori in passato, comunque non ci si poteva lamentare, se non si prendeva un campione, se ne prendeva un altro, se non si vinceva oggi, si vinceva domani. Se il gioco latitava per un po’ di tempo, prima o poi ritornava, era “tutto sotto controllo.”
Ora invece? Possiamo dire lo stesso?
Quando si poteva comprare Sneijder perché non lo si è fatto? La prima volta perché comprarono Kakà e mi sta anche bene, più o meno, ma la seconda volta? Quando Braida espose l’ottima relazione su Gareth Bale, e costava ancora discretamente poco, perché non si è fatto nulla? Quando la Juve piombò prepotentemente su Schweinsteiger che era in crisi col Bayern, perché il Milan rimase a guardare? E per fortuna il passaggio a Torino non avvenne! Dio solo sa cosa avrebbe fatto il biondo tedescone nella Juve, e pensando a quanto visto sabato sera scorso… ho i brividi.
Io credo che la verità sia una e una soltato, e ci siamo arrivati tutti, noi tifosi pensanti. Il Milan non compra per rinforzarsi, il Milan non investe nel futuro, il Milan non cerca i giocatori utili, il Milan di oggi compra solo e soltanto, le figurine, possibilmente a poco prezzo. Perché andare a prendere per esempio un terzino degno di questo nome, quando Zambrotta eccita di più le masse? Perché andare a prendere un centrocampista utile, quando Beckham fa vendere più magliette? Perché puntare sui giovani della primavera ed integrarli gradualmente in prima squadra, che oltre a non costare nulla, potrebbero essere utili? Perché bisogna giustificare gli acquisti (scellerati) e gli stipendi (vergognosi) che scendono in campo tra i titolari. Ecco perché. Quelli che strascicano i piedi in campo, soprattutto, forti dell’investitura di intoccabili ad vitam.
Se guardo Gareth Bale e poi guardo Zambrotta, Oddo, Jankulovski, Bonera, e il modesto Antonini, mi viene da piangere.
Ma intato io continuo a sognare, almeno quello non mi costa nulla.