Mercy (2014)

Creato il 20 marzo 2015 da Babol81
In questi giorni ho scoperto dell'esistenza di Mercy, film diretto nel 2014 dal regista Peter Cornwell e tratto dal terrificante racconto La nonna, contenuto nella raccolta Scheletri di Stephen King. Potevo lasciarmelo sfuggire? Ahimé no...

Trama: Il piccolo George è assai legato alla nonna materna e quando l'anziana donna viene colpita da un ictus lui e la sua famiglia vanno ad abitare a casa della vegliarda. La nonnina, tuttavia, comincia a comportarsi in maniera inquietante...


Quando ero bambina mi era capitato di leggere un aneddoto realmente accaduto, riadattato su un giornale di Barbie (sì. Da bambina mi piaceva l'Algida Stronza, ok?). Per farla breve, un'attrice stava per andare ad un gran galà e un famoso stilista le aveva lasciato delle buste con dei consigli da seguire per essere la più elegante della festa ed ogni consiglio, con sommo stupore dell'attrice, le suggeriva di togliere un accessorio. Alla fine la signora si era presentata al party con un look minimal ma elegante, suscitando l'ammirazione di tutti. E' un esempio un po' tirato per i capelli ma lo stesso vale per i racconti horror: spesso non importano gli orpelli usati per abbellirli, quanto la capacità dello scrittore di cogliere il nocciolo della questione e ricamarci sopra quel tanto che basta da regalare al lettore notti insonni, lasciandolo a pensare a ciò che "non è stato detto" ma è stato solo suggerito. Il racconto La nonna è un favoloso esempio di quello che sto cercando di spiegare. Stephen King parte da una sensazione che probabilmente provano molti bimbi piccoli (la paura verso un familiare che magari si è visto poco e che ha un modo di fare particolarmente invadente e autoritario o una stazza impressionante) e da una situazione nella quale tutti ci siamo sicuramente trovati durante l'infanzia (essere costretti a passare un paio d'ore da soli, in un ambiente sicuro e conosciuto che comunque in assenza dei genitori diventa un luogo terribile, che nasconde insidie alimentate dalla nostra fantasia) e da lì, in poche pagine, da vita ad un orrore difficile da dimenticare e ad un'angoscia che ci serra lo stomaco riga dopo riga. La forza del racconto La nonna sta nel non detto, nelle suggestioni riassunte in una riga, nella sua terribile e spietata negatività, persino nei personaggi appena abbozzati. Come hanno potuto anche solo pensare che un film di un'ora e mezza avrebbe potuto evocare lo stesso terrore??

E infatti Mercy fa pena, pietà e compassione. Il nocciolo del racconto kinghiano viene liquidato in cinque minuti poco prima del finale, gli unici cinque minuti in grado di creare un po' di tensione, per il resto lo sceneggiatore Matt Greenberg (che già era riuscito a banalizzare altri due racconti del Re, Grano rosso sangue e 1408) ha dovuto lavorare sul poco materiale presente in La nonna e ricamarci sopra fino a farla diventare un'ammorbante storia di maledizioni, legami familiari, bambini prodigio, angeli custodi, DEMONI custodi e patti stretti per amore, aggiungendo una moraletta stinfia completamente (e giustamente) assente nell'opera originale oltre ad un branco di personaggi aggiunti solo per amor di spiegone. La nonna è stato così trasformato in un ordinario horror sulle possessioni demoniache, ulteriormente affossato da una messa in scena piatta e da attori che non avevano probabilmente nessuna idea del perché si trovassero sul set. Peter Cornwell aveva già dimostrato con Il messaggero la sua incapacità di gestire i tempi e il ritmo di una pellicola horror, infatti la prima parte di Mercy è una noia mortale in cui attori e sceneggiatore arrancano per cercare di portare lo spettatore ad interessarsi alla storia e ad inquietarsi (forse avrebbero potuto riuscirci giusto con un bambino di otto anni: chi ha letto La nonna sa già dove vuole andare a parare Mercy, lo spettatore che ha già visto più di due horror idem), mentre la mezz'ora che precede il deprimente finale è la saga del cliché, dove terribili effetti "speciali" (leggi: cagnolini in CG dagli occhi brillanti), spaventi telefonati e simbologie d'accatto dovrebbero farsi perdonare tutta la camurrìa precedente per mezzo di disegnetti macabri e svomitazzate gratuite. Sinceramente, dopo aver visto questa robetta ridicola mi verrebbe voglia di fare causa a King per il modo indegno con cui permette vengano trattati i suoi racconti ma diventerei ripetitiva (credo di aver concluso così un buon 70% di post dedicati agli adattamenti cinematografici Kinghiani) quindi mi limito solo ad urlare "Mercy!!!!" come ha fatto il buon Riff Raff mentre veniva frustato da Frank'n'Furter, ché forse il senso del titolo originale di 'sta schifezza è proprio chiedere pietà.

Del regista Peter Cornwell ho già parlato QUI. Mark Duplass (zio Lanning) lo trovate invece QUA.
Dylan McDermott (vero nome Mark Anthony McDermott) interpreta Jim Swann. Americano, lo ricordo per film come Twister, Fiori d'acciaio, Nel centro del mirino, Miracolo nella 34sima strada, Mister Destiny, The Messengers e per serie come Ally McBeal, Will & Grace e American Horror Story. Anche regista e sceneggiatore, ha 54 anni e due film in uscita.

Frances O'Connor interpreta Rebecca. Inglese, ha partecipato a film come A.I. Intelligenza artificiale, The Hunter e a serie come Once Upon A Time. Ha 47 anni e due film in uscita.

Shirley Knight interpreta Mercy. Americana, ha partecipato a film come Il colore della notte, Diabolique, Qualcosa è cambiato e a serie come La signora in giallo, NYPD, Ally McBeal, E.R. - Medici in prima linea, Cold Case, Dr. House e Desperate Housewives. Anche produttrice, ha 78 anni e due film in uscita.

Il giovane Chandler Riggs, che interpreta George e che nella vita reale è fidanzato con Hana Hayes (la ragazzina bionda che interpreta la "vicina di casa invisibile"), altri non è che il CaaaaVVVllll della serie The Walking Dead e tornerà presto sul grande schermo con un altro thriller horror dal "fantasioso" titolo Home Invasion mentre il fratello Buddy è interpretato da Joel Courtney, già protagonista di Super 8. Detto questo, se Mercy vi fosse piaciuto (ma perché?) vi consiglierei di prendere la raccolta Scheletri e leggere il racconto La nonna o di andare QUI e guardare l'episodio di Ai confini della realtà tratto dal racconto in questione. ENJOY!

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