Figlia di un padre islamico che abbandonò la famiglia quando lei aveva sei anni, Meriam è stata cresciuta dalla madre come cristiano ortodossa.
La condanna è stata pronunciata, secondo un sistema giudiziario basato sulla legge coranica, perché Meriam non ha accettato di abiurare la sua fede.
La storia di Meriam e di altri, come della tuttora prigioniera Asia Bibi, ci riporta indietro di secoli, anzi di millenni.
Questo non mi piace e spero siano moltissimi quelli che sentono profondamente ingiusto colpire le persone per il proprio credo, come in questo caso, o per il colore della pelle, il sesso, la nazionalità. Meriam deve vivere, deve ritornare ad essere libera, come Asia Bibi e i tanti perseguitati per la propria fede. Se così non fosse il mondo sarebbe ancora più ingiusto. Vorrei tanto che non accadesse anche per la nostra indifferenza.