La Corte d'Appello ha confermato la decisione emessa lo scorso 3 febbraio dal Tribunale Civile di Tempio Pausania, ritenendo la domanda della Procura della Repubblica inammissibile per carenza di legittimazione attiva.
La società comunica che il provvedimento in questione non è assoggettabile ad impugnazione e, conseguentemente, il procedimento deve considerarsi definitivamente chiuso.