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"in pejus" dei diritti contrattuali. Per risolvere questa vertenza è necessario un accordo complessivo, non un "accordino".
Non c'è nessuna garanzia che gli ammortizzatori sociali che si otterrebbero andando in mobilità prima del 31 dicembre abbiano le stesse coperture che conosciamo oggi. Chi afferma il contrario, mente sapendo di mentire. Quali garanzie si possono dare ai lavoratori che decidessero per la non opposizione alla mobilità?
Abbiamo bisogno di un accordo costruito sulla base della discontinuità manageriale e gestionale dell'azienda, sulla base di un nuovo "Piano Industriale" degno di questo nome. E' impensabile poter trovare un'intesa con le stesse persone che sono state protagoniste della progressiva e inesorabile distruzione di questa azienda.
Non c'è una soluzione facile a questa vertenza, ed è per questo che è necessario uno sforzo enorme da entrambe le parti per arrivare ad un esito positivo. Coloro che lavorano per dividere i sindacati, per mettere mettere in contrapposizione i lavoratori, o per screditare i rappresentanti sindacali aziendali, stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa di Meridiana, e allontanano la possibilità di un accordo.
Le RRSSA di Meridiana pochi giorni fa hanno inviato una lettera al nuovo AD Richard Creagh, ribadendo la necessità di un accordo che salvi Meridiana, e quanti più posti di lavoro possibile.
Abbiamo bisogno di un accordo complessivo che contenga:
- Obiettivi fondamentali del Piano industriale
- Ricorso ad ammortizzatori sociali difensivi dell'occupazione
- Definizione della revisione del costo lavoro sulla base delle previsioni del CCNL del trasporto aereo per le aziende in crisi, oltre ad un accordo per la collocazione in mobilità dei soli lavoratori che esercitino il diritto alla "non opposizione".
- Piano di rilancio delle attività "in house" e di unificazione dei due vettori
- Monitoraggio dell'andamento aziendale ogni tre mesi, per le reciproche ed opportune verifiche
- Verifica della capacità occupazionale, in relazione ai risultati dell'applicazione del piano industriale e delle azioni di sviluppo determinate dallo stesso
Non possiamo perdere altro tempo. Non accetteremo ulteriori tattiche dilatorie, utili solo ad imporre, una volta che il tempo a disposizione sia esaurito, le scelte unilaterali dettate dall'azienda.
"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.