La meridiana scoperta recentemente in Egitto
Durante alcuni scavi nella Valle dei Re, una squadra di archeologi dell'Università di Basilea, coordinati dalla professoressa Susanne Bickel, ha riportato alla luce uno delle più antiche rappresentazioni di meridiana ritrovata in Egitto.Dalla sabbia è emerso una sorta di ostrakon, su cui era stato tracciato un semicerchio con pittura nera. Il semicerchio risulta diviso in dodici sezioni di circa 15 gradi ciascuna. A circa 16 centimetri dalla base dell'ostrakon, un perno recava inserito, un tempo, una sorta di bullone di legno o metallo che, proiettando la sua ombra, indicava le ore del giorno. Piccoli punti al centro di ciascuna sezione erano utilizzati per misurare il tempo con maggiore precisione.
La meridiana è emersa in una zona dove sono state ritrovate delle capanne in pietra utilizzate nel XIII secolo a.C. per alloggiare gli operai che lavoravano alla costruzione delle tombe reali. Probabilmente serviva per cadenzare le ore di lavoro ma aveva, forse, anche una valenza religiosa, dal momento che rappresentava la progressione notturna del dio solo nel mondo sotterraneo.
Quest'anno, durante la campagna di scavo, condotta in collaborazione con le autorità archeologiche egiziane, gli studenti dell'Università di Basilea hanno dissepolto più di 500 oggetti, in gran parte frammentari, che sono stati documentati e preparati per un più approfondito esame scientifico. Le scoperte includono anche il materiale estratto dal livello inferiore della tomba denominata KV64, ritrovata nel 2012. Al suo interno gli archeologi hanno scoperto un sarcofago contenente la mummia di una donna di nome Nehemes Bastet, vissuta circa 3500 anni fa.