Meridiano 0 sul Gennargentu.

Creato il 20 marzo 2013 da Ilmulinodeltempo @IlMulinodelTemp

Pubblichiamo l’articolo scritto da Rolando Berretta ringraziandolo per il contributo.


Vorrei segnalare una cosa che incuriosisce. Pietro Vesconte, un genovese che lavorò a Venezia, nel 1.318 ci ha lasciato una CHARTA che ha una piccolissima particolarità: è centrata sul Gennargentu e riporta una porzione precisa del Mediterraneo. Veramente di carte strane ne circolavano diverse; nulla che vedere con Tolomeo o con i ricordi degli arabi. Ho preso spunto dal Planisfero Castiglioni del 1525 che è sviluppato su di una griglia di 80 settori sull’asse est/ovest e 40 settori sull’asse nord/sud per fare alcune verifiche. Il Planisfero Castiglioni è stato realizzato sicuramente a Firenze ma la critica moderna lo attribuisce all’Iberico (portoghese con cittadinanza spagnola) Diego Ribeiro o Diogo De Ribeiro. Altro spunto l’ho preso da un altro Planisfero realizzato dal fiorentino Giovanni Vespucci: Cuba è attraversata dal Tropico. Ricordo solo che Giovanni ereditò tutto il materiale scientifico dallo zio Amerigo Vespucci. Mettendo insieme le diverse segnalazioni fiorentine ho realizzato un Planisfero suddiviso in una griglia di meridiani e paralleli da 4,50 gradi a settore. Ricordo che i settori sono 80 sull’asse est/ovest e 40 sull’asse nord/sud. Attenzione: i Tropici cadono a 22,50 gradi (22°30’) mentre i Circoli Polari cadono a 67,50 gradi (67°30’) come dire che viene rappresentata la TERRA quando presentava la minima inclinazione dell’asse terrestre. Non dico a che periodo risale una simile inclinazione. Ricordo solo che Eratostene segnalò il Tropico a 24° ed un’ombra, ad Alessandria, di 7,20 gradi (7°12’) misure perfette per il 2.700 a.C. non sicuramente per il suo tempo. Ai suoi tempi il Tropico era spostato ed, ad Alessandria, avremmo avuto un’ombra con diversa inclinazione. I valori di Eratostene andavano bene quando la Terra era quasi con la massima inclinazione dell’asse. Ognuno faccia i suoi calcoli. L’unica differenza riscontrata tra il mio planisfero e quello di Castiglioni consiste nel fatto che i Circoli Polari, nella Castiglioni, cadono a 9 settori dal Tropico e a 6 dal Polo. Nella mia ricostruzione i Circoli Polari cadono a 10 settori dai Tropici e a 5 settori dai Poli. Tutto questo per dire che, per una curiosissima coincidenza, il meridiano ZERO cadeva sul Gennargentu. La Terra era divisa nella parte destra con tutta l’Asia mentre nella parte sinistra c’è solo l’America. Che stranissima combinazione. Concludo segnalando che i profili costieri sono stati ripresi da una modernissima proiezione satellitare: è perfetta.  La Charta di Pietro Vesconte, del 1.318, non sembra molto diversa. Concludo con una Formella presa dal Campanile di Giotto; sempre a Firenze. In questa formella c’è lo stesso Quadrante della CASTIGLIONI. Fu un certo Toscanelli (sempre di Firenze) a dire a Colombo che, per raggiungere il Paese delle Spezie andando ad Ovest, doveva percorrere 26 settori da 250 miglia partendo da Lisbona. Quel parallelo, quello di Lisbona, se lo dividiamo in 80 parti, ci restituirà 250 miglia a settore. Calcolo facilissimo e precisissimo. Secondo me, a Firenze, ne sapevano TROPPE. Anche Dante ci ricordò della Croce del Sud.
Rolando Berretta

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