Meriggiare pallido e assorto

Creato il 20 luglio 2013 da Italiabenetti @italiabenetti
Eugenio Montale Genova 1896 - Milano 1981 Poeta italiano Meriggiare pallido e assorto da Ossi di seppia, 1925 Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

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