Meriggiare pallido e assorto di Eugenio Montale

Creato il 07 giugno 2015 da Ivanalessia
Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro d'orto,ascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formichech'ora si rompono ed ora s'intreccianoa sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacom'e' tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

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