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Messaggio di fine anno del Cavaliere dell’Apocalisse, con delega per l’Italia

Creato il 31 dicembre 2010 da Risibilmostra

Carissimi,

Messaggio di fine anno del Cavaliere dell’Apocalisse, con delega per l’Italia
quando anni fa ricevetti la delega per l’Italia ero molto preoccupato: temevo che il mio compito fosse arduo e che avrei incontrato chissà che resistenze. Con mio sommo stupore, debbo dire, che trovai molto lavoro già svolto e che, attraverso i mass media – a dire il vero tra i peggiori del pianeta –, ogni forma di resistenza era stata stroncata o quasi. Il mio lavoro è stato agevolato da una crisi politica straordinaria che mi ha permesso di insediare ectoplasmi alla guida del paese che pur differenziandosi per tono di voce e dialettica condividevano appieno il programma stabilito dal regno delle Tenebre.

I passi fatti in questo 2010 che sta finendo sono stati decisamente importanti e portati avanti con grande senso di responsabilità bipartisan ma non sono ancora sufficienti per raggiungere gli scopi prefissati. Ottimo lavoro è stato svolto dalla ministra Gelmini che ha permesso, con la legge eponima, di dare una bella stretta all’accesso all’istruzione universitaria e alla ricerca di base. Però in questo settore le cose da fare sono ancora molte: bisogna innalzare da subito le tasse di iscrizione dall’università, partendo dai 10.000 euro l’anno in su, in modo da scoraggiare i figli dei lavoratori dipendenti a proseguire gli studi e ad accedere alle alte sfere del sapere; bisogna, contestualmente, portare ad almeno 2.000 euro l’anno l’iscrizione per qualsiasi scuola media superiore in modo da compiere una prima sostanziale scrematura e liberare forza lavoro giovane, dequalificata e quindi a costi irrisori e pronta a subire qualsiasi trattamento e ricatto; incentivare politiche sul territorio che favoriscano l’abbandono scolastico, specialmente nei primi anni delle elementari e delle scuole medie. Con i plessi scolastici che si svuoteranno si potranno costruire istituti di pena e case circondariali.

Per chi avanza perplessità riguardo agli eventuali diritti costituzionali palesemente violati, bisogna provvedere ad un ulteriore svuotamento sostanziale della carta costituzionale, approvando leggi che sanciscano una differenziazione de facto dello stato giuridico degli italiani. Onestamente – ma la cosa non è per il momento da divulgare – conto di far riformare la Costituzione reinserendo il principio che solo chi possiede una determinata ricchezza può godere di determinati diritti politici e civili. Ma per il momento è prematuro, anche se avvisaglie in questo senso ci sono già.

Relativamente al lavoro, oltre a ciò che sopra accennato, molte operazioni in atto in questi ultimi tempi vanno nella direzione giusta.

Ottimo il firmare contratti fuori dai vincoli unitari ed emarginare le opposizioni resistenti, direi anche di procedere al licenziamento in tronco di coloro che criticano le politiche aziendali. Benissimo la strategia della crisi in nome della quale molte aziende licenziano i dipendenti riassumendoli non più a contratti a tempo indeterminato ma con contratti di tre o sei mesi.

Dà soddisfazione lo stato d’arretratezza dell’imprenditoria italiana, con la sua incapacità di investire in ricerca e allergia alle innovazioni di processo e prodotto e legata alla produzione di beni obsoleti e costosi che contribuiscono in modo determinante anche alla trasformazione dell’aria e del suolo. Fa tenerezza vedere manager arrabattarsi con la lingua italiana per giustificare diminuzioni salariali e violazioni dei diritti elementari dei lavoratori. Sono davvero i nostri maggiori alleati: hanno una grande capacità di promuovere il peggio in tutti i settori in cui si applicano con dedizione.

Inoltre questo fenomeno deve combinarsi con un sostanziale aumento dell’inflazione. Questo permette di tenere sotto controllo il costo del lavoro e soprattutto di limitare l’autonomia delle masse lavoratrici. Inserirei nei contratti a tempo determinato l’esplicito divieto ai lavoratori di iscrizione a sindacati, anche se i sindacati italiani sono fortunatamente mansueti e molto interessati a mantenere le logiche dell’imprenditoria pre-industriale.

Sempre in ambito lavorativo, questi sono gli obiettivi per i prossimi anni: far passare la giornata lavorativa di 8 ore come un privilegio non più sostenibile; ridurre in maniera sostanziale la pensione di anzianità e vecchiaia fino a renderla simbolica e/o abolirla; abolire o svuotare leggi come il D.lgs 81/2008 ex D lgs 626/2004 o la D.lgs 152/2006 ex  Ronchi, l’imprenditore deve minimizzare i costi e massimizzare i profitti. Basta con leggi antinfortunistiche: se l’operaio si fa male avviene solo perché si distrae e non mette la dovuta diligenza nel lavoro. Quanto all’inquinamento, è ora di finirla con le leggende metropolitane! Gli scarichi industriali nei fiumi non possono che fare del bene all’ambiente, le acque schiumose e con colori sempre varianti rompono la monotonia della natura, ravvivano il paesaggio con specie vegetali ed animali nuove, con malattie nuove che saranno – ed è bene ribadirlo – imputabili al caso, al fato, ai comportamenti personali, agli dèi non agli agenti chimici e fumi vari.

Le industrie, in questi ultimi anni, piangono anche per l’aumento dei costi dell’energia elettrica e questo non è accettabile. Ogni provincia deve fornirsi di almeno una centrale nucleare – Putin può fornire, grazie al collega con delega per la Russia, tecnologie che hanno dato lustro all’Urss prima e ai paesi ex-sovietici poi: Černobyl’ ne è l’esempio, centrali a basso costo e a limitata manutenzione. Inoltre è bene ampliare e creare nuove centrali a carbone. Chi si lamenta del CO2, dell’arsenico e delle decine di inquinanti emessi nell’atmosfera deve essere tacciato di catastrofista e di nemico del progresso e del benessere collettivo.

Altro settore delicato è quello della sanità. Qui bisogna ancora fare molto. È bene continuare a parlare della malsanità pubblica e devono contestualmente essere incentivati coloro che se ne rendono protagonisti o per negligenza o per dolo. Bisogna arrivare al punto che entrare in una struttura ospedaliera venga considerato dalla gente come avviarsi alla morte. Raggiunto questo obiettivo sarà la gente stessa a chiedere strutture private delle quali sarà vietato parlar male. Deve quindi passare il concetto che solo chi paga ha diritto ad un’assistenza sanitaria degna di questo nome. Questo permetterà di liberare risorse da poter investire in armamenti e sviluppare un piano di difesa o attacco atomico.

Le critiche a questo programma bipartisan saranno quasi inesistenti: gli intellettuali che, notoriamente, quando la nave affonda, sono i primi a scappare, subito dopo i topi ma molto prima delle puttane, si asserviranno volontariamente o si accontenteranno di qualche passaggio televisivo ben pagato per tacitare la coscienza, altri rimpiangeranno Pasolini, Fortini o Vittorini e nel frattempo faranno straordinarie analisi sulla struttura del sonetto in Ciro di Pers o scriveranno articoli così complessi e complicati da compiacersi di aver scritto delle cose che nemmeno loro hanno capito. Bisogna invece erogare fondi per opere basate su vacanze pasquali, natalizie, estive, basate su doppi sensi, riferimenti agli organi genitali e agli escrementi e definirle opere di particolare interesse culturale. Contestualmente provvedere alla chiusura di biblioteche, cineteche, musei, teatri, ecc. e favorire il deperimento e la distruzione delle vestigia del passato: Pompei mi sembra un buon inizio, ma c’è ancora molto da fare. Impedire, inoltre, ai giovani di programmare il futuro ed evitare investimenti per la ricerca e amenità simili.

Sul piano etico i politici italiani si stanno muovendo benissimo, al punto di avermi meravigliato in positivo: oggi nessuno più si scandalizza se un signore quasi ottuagenario si accoppia con una ragazzina o se un altro s’invaghisce di un travestito o se un altro ancora si fa portare cocaina nei palazzi del potere o riceve prostitute nei propri appartamenti. C’è ancora da rompere il tabù di un rapporto con un animale ma non credo che ci vorrà molto per farlo passare nell’immaginario collettivo come un rapporto accettabile. Di positivo c’è stato lo sdoganamento della bestemmia come libera espressione del pensiero che ha trovato nei settori più avanzati del clero una giusta apertura. Quanto a corruzione, concussione, ricatti, ricettazione, associazioni mafiose e malavitose in genere non ho nulla da insegnare, hanno già appreso tutto e con molto savoir-faire.

Si muovono bene, gli attuali politici, per limitare il cancro della democrazia e della partecipazione attraverso leggi elettorali che prevedono liste bloccate piene di yesman che vengono eletti per grazia ricevuta e per plebiscito popolare. Naturalmente anche i partiti dell’opposizione hanno fatto prevalere queste logiche per i giochetti interni.

Naturalmente, in ogni pubblico discorso, ogni singolo passaggio deve essere spacciato come necessario per garantire il bene della collettività e delle future generazioni.

Cari fratelli delle Tenebre,

un augurio di buon lavoro e di buon 2011.



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