La formazione del Presidente della Repubblica Enrique Pena Nieto, il Partito istituzionale rivoluzionario (Pri), una sorta di carrozzone centrista accusato da più parti di colossali collusioni con i narcos oltre che intimidazioni e violenze contro gli oppositori, è sotto al 29%: in termini di seggi, su 500 totali, il Pri arriverebbe attorno a quota 200, perdendone quindi una quindicina, anche se in crescita sono i Verdi locali, storici alleati del Pri, al 7%. La maggioranza parlamentare è comunque in bilico.
A ruota del Pri c’è la destra del conservatore Partito di azione nazionale (Pan), al 21%, mentre il centrosinistra del Partito della rivoluzione democrática cala all’11%, perdendo così circa la metà dei seggi, finiti in buona parte al Movimento di Rinnovamento Nazionale (Morena, all’8,5%) fondato di recente dal suo ex leader ora scissionista, Manuel Lopez Obrador, ex sindaco di Città del Messico, dove Morena è il primo partito (prendendo a riferimento il Disticto Federal, il DeFe, lo Stato della capitale). Sempre nell’alveo della “progressista”, al Partido del Trabajo (PT) va meno del 3%, mentre il Movimiento Ciudadano arriva al 6%.
ASTENSIONE E PROTESTE – Il dato più significativo di questa tornata elettorale messicana è però l’astensione: ha votato infatti meno del 50% degli aventi diritto (per la precisione il 46,9%), e tra chi è andato alle urne più del 5% ha annullato la sc
REPRESSIONE – Pesantissima la militarizzazione del territorio, con almeno 16 morti, centinaia di arresti e decine di giornalisti aggrediti, oltre alla violenza dei narcos (spesso collusi con la polizia) che hanno ammazzato in campagna elettorale almeno sette candidati. Nell’ultimo mese 1374 gli omicidi nel paese, il dato più alto dell’anno.
Delle elezioni in Messico e della situazione del paese abbiamo parlato con Fabrizio Lorusso, curatore di lamericalatina.net, traduttore e professore di storia e politica dell’America Latina alle università UNAM e Iberoamericana di Città del Messico, dove vive da tredici anni e autore nel maggio 2015 del libro “NarcoGuerra. Cronache dal Messico dei cartelli della droga” (Odoya Editore), con la prefazione dello scrittore Pino Cacucci.
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