Durante uno spettacolo circense in Messico una tigre ha aggredito e ucciso il suo domatore azzannandolo alla gola (sotto il video). Notizia sconvolgente? Assolutamente no, visti i maltrattamenti e le torture che questi poveri animali sono costretti a subire nei circhi. Sfido qualunque essere umano a non ribellarsi al proprio aguzzino."Una tigre si comporta da tigre; dopo anni di violenze, ha reagito ad una condizione di estrema prostrazione causata dall'addestramento, dai continui spostamenti in camion, dall'essere costretta a vivere in uno spazio claustrofobico come quello di una gabbia.
Ciò che è accaduto nel Paese centroamericano non è un 'incidente' ma un fatto prevedibile che conferma, per l'ennesima volta, quanto le esibizioni circensi siano pericolose per l'incolumità degli spettatori e degli stessi operatori. Nell'interesse di tutti, animali e uomini, è ora di dire basta al circo che sfrutta altri esseri senzienti" ha afermato Ilaria Ferri, direttore scientifico dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali).Il problema è che dopo la morte dell'uomo, tale Alexander Crispìn, la sorte della tigre adesso è appesa un filo, perché dopo una vita da prigioniera rischia di essere abbattuta per avere avuto un comportamento "da tigre" per il quale è stata subito picchiata e letteralmente presa a sediate. L'Enpa ha lanciato un appello all'ambasciatore del Messico in Italia chiedendogli di impegnarsi affinché il suo governo risparmi la vita del felino magari affidandolo ad un santuario. L'ente ha anche chiesto che il Messico segua l'esempio di Bolivia e Perù che hanno detto basta agli animali nei circhi.
A tal proposito poi, il direttore scientifico della Protezione animali haaggiunto: "Anche l'Europa si sta muovendo su questo versante: la Grecia ha fatto da apripista ed altri Paesi, come Germania e Olanda, potrebbero presto seguirne l'esempio. All'appello purtroppo manca l'Italia; il nuovo Parlamento dovrebbe impegnarsi seriamente a vietare l'uso degli animali nei circhi per chiudere finalmente con una pratica eticamente inaccettabile e per garantire pienamente la tutela dell'incolumità pubblica".