Messina (UGL Polizia Penitenziaria) interviene sull’intenzioni del Ministro di riorganizzare il sistema Penitenziario accorpando dei Provveditorati per l’Amministrazione Penitenziaria

Creato il 16 luglio 2014 da Ecodibasilicata

“interviene Messina UGL PP di Basilica, dopo aver letto alcuni lanci di stampa de quo, dice è impensabile chiudere quei varchi importanti di bretella tra carcere e il dipartimento centrale, sembra che abbiano deciso che i Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria di Calabria, Liguria, Umbria, Marche e Basilicata, e quanto vorrebbe l’attuale Governo”. Da tempo che la UGL Polizia Penitenziaria di Basilicata è preoccupata su questa situazione, più volte abbiamo denunciato anche a mezzo stampa, tutto questo, investendo anche in modo unitario il mondo politico tutto, ma abbiamo avuto il sostegno solo di qualche politico.
Dice ancora Messina, sembra che si voglia risolvere il problema delle carceri senza entrare nel merito, usando la legge dei tagli, ma così si continua a creare altre difficoltà, visto la conformazione del territorio, come potrà Catanzaro nel nostro caso essere centrale e snello per il funzionamento del sistema carceri, quando ancora oggi abbiamo del gap incolmabili delle infrastrutture e non solo culture diverse, territori interessati dal fenomeno della criminalità organizzata, quindi andrebbero accentrate le forze e non ridurle.
“per la UGL la centralità è il territorio è importante, pertanto vanno messe a regime le potenzialità delle risorse impiegate sul territorio, ma certo non è il miglior sistema accorpare o addirittura azzerati i presidi di sicurezza penitenziari, basta dire che sono al vaglio l’accorpamento di ben cinque importanti regioni. Il sistema carceri italiano, rimane grave e sono tempi difficili, si lavora in condizioni di estrema insicurezza, quindi si determina una condizione evidente di stress il personale di Polizia Penitenziaria che lavora nelle strutture Penitenziarie. Nei oltre 200 strutture penitenziarie del nostro Paese, vi è il sovraffollamento che resta una dato allarmante, ma anche in questo a parere di questa Segreteria non si vuole entrare nel merito, esempio riformare il sistema di esecuzione della pena, continua Messina nostro cavallo di battaglia. Dice ancora il segretario se si tratta di carenza di personale ci sono altre soluzioni, ma bisognerebbe avere la volontà di confronti seri e non dictat, se si tratta di ottimizzare le spese anche su questo ci sarebbero soluzioni senza gravare sulle casse dello stato. Ciò che non è pensabile, serrare organismi di grande interesse di ricongiungimento tra le strutture periferiche, il nostro timore che con queste modifiche si possa andare a paralizzare il sistema .

Facciamo di nuovo appello alla politica e alla nuova amministrazione Comunale, di prendere a cuore anche questo problema.


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