Secondo un recente studio condotto dall’Università di Bristol, le nostre attuali conoscenze sulla formazione dei pianeti, non riescono a spiegare perché la Terra è così ricca di oro e platino. Quando la Terra si è formata, l’oro e il platino presenti in natura avrebbero dovuto legarsi con gli elementi ferrosi che compongono il nucleo del pianeta, affondando molto al di sotto della superficie terrestre. Tuttavia, è noto che vicino alla superficie ci sono molti più metalli preziosi di quanti ce ne dovrebbero essere teoricamente. Da dove vengono questi depositi di metalli preziosi?
Gli scienziati ritengono che la maggior parte dell’oro, dell’argento e del platino esistenti in prossimità della superficie, si siano formati in seguito ad un bombardamento di uno o più asteroidi, avvenuto milioni e milioni di anni fa. Se questa teoria è vera, allora è ovvio che la fascia di asteroidi tra Marte e Giove potrebbe rivelarsi una vera e propria miniera di metalli preziosi.
Ad oggi, lo studio più completo sui minerali in un asteroide, ha scoperto che l’asteroide Eros, un grande asteroide vicino alla Terra vicino all’orbita di Marte, contiene metalli e minerali preziosi per un valore corrente di mercato di circa 20.000 miliardi di dollari. Lo stesso studio ha concluso che Eros contiene più oro, platino, zinco e altri metalli preziosi di quanti ne siano mai stati estratti sulla Terra in tutta la storia umana.
L’esaurimento di metalli preziosi sul nostro pianeta, insieme all’aumento della domanda e il conseguente aumento dei prezzi, potrebbe rendere conveniente, in futuro, il rapporto costi-benefici di miniere situate su qualche asteroide. Un ulteriore vantaggio nello sviluppo di tecnologie estrattive sugli asteroid, è che le stesse tecnologie potrebbero essere usate anche per intercettare, reindirizzare o raccogliere oggetti spaziali in rotta di collisione con la Terra.
Anche se le tecnologie per l’estrazione mineraria sugli asteroidi, sono lontane decine di anni dalla loro applicabilità, gli investitori che guardano al futuro, immaginano che le imprese presenti in questo settore potenzialmente rivoluzionario, potrebbero pagare dividendi inimmaginabili negli anni a venire.
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