Il 17 marzo scorso un meteorite ha colpito la Luna, causando un’esplosione visibile per qualche istante anche dalla Terra. L’evento ha avuto una luminosità dieci volte superiore a tutti i fenomeni di questo tipo fino ad ora conosciuti, ed è stato ripreso dai telescopi della Nasa che ne hanno diffuso il video soltanto pochi giorni fa.
È solo l’ultimo di una vera e propria pioggia di meteoriti che hanno colpito il nostro satellite negli ultimi 8 anni. La Nasa infatti, ha monitorato costantemente la Luna in cerca di bagliori dovuti all’impatto di corpi rocciosi sulla sua superficie, e finalmente gli sforzi sono stati ripagati.
Un oggetto delle dimensioni di un piccolo sasso, con un diametro inferiore a mezzo metro e un peso di 40 kg, ha colpito la superficie lunare, impattando il Mare Imbrium, una delle tante colate di lava solidificata del nostro satellite naturale, generando un cratere del diametro di 20 metri. Esplosione brillantissima, di magnitudine 4, a tal punto da poterla osservare anche ad occhio nudo. Senza l’ausilio del telescopio chiunque dalla Terra avrebbe potuto scorgerne il bagliore, se solo avesse guardato il satellite in quel preciso momento.
Il sasso spaziale ha colpito la Luna ad una velocità di quasi 90.000 km/h, tanto da sprigionare un’energia pari all’esplosione di 5 tonnellate di tritolo. Per circa un secondo il sito dell’impatto ha brillato senza precedenti, appunto quanto una stella di magnitudine 4.
Secondo Bill Cooke del Meteoroid Environment Office della Nasa, ”in quella notte del 17 marzo le telecamere della Nasa e della University of Western Ontario hanno raccolto un insolito numero di meteore sulla Terra. Queste palle di fuoco stavano viaggiando lungo orbite quasi identiche tra la Terra e la fascia degli asteroidi”. Ciò potrebbe significare che il nostro Pianeta e la Luna sono stati bersagliati da più meteoriti allo stesso tempo.“La mia ipotesi - conclude l’esperto - è che i due eventi fossero collegati”.
A differenza della Terra, che è protetta dall’involucro dell’atmosfera, la superficie della Luna è soggetta a numerosi impatti che generano i famosi crateri, visibili anche ad occhio nudo. Pur in assenza di ossigeno, le meteoriti sprigionano un’energia cinetica molto elevata , tanto che anche un sassolino potrebbe aprire un vasto cratere. Il lampo di luce che ne consegue deriva dal bagliore termico della roccia fusa. Più della metà di tutti i meteoriti lunari provengono da sciami di meteore conosciute come Perseidi e Leonidi. Il resto sono meteore di provenienza sconosciuta.
Il prossimo anno, gli scienziati terranno d’occhio una probabile replica del fenomeno, dal momento che la Terra transiterà nuovamente nella stessa regione di spazio.
Se per caso avete avuto la fortuna di assistere all’evento, buon per voi, altrimenti ci si potrà sempre riprovare nel 2014, e diventare così testimoni di quello che è stato un fenomeno senza precedenti.
Written by Cristina Biolcati