Magazine I nostri amici animali

“Meticolosamente addestrato l’uomo può diventare il miglior amico del cane. Corey Ford”

Da Debora79

Qualche settimana fa ho ricevuto telefonata di una signora che mi chiedeva se poteva essere adatta a prendere un cane con sé, perché lavorando per molte ore non sapeva quanto tempo avrebbe potuto dedicare all’animale e temeva di poterlo far soffrire. Questa telefonata mi ha colpito molto, perché è raro nell’ambito cinofilo trovare persone che chiedono l’aiuto di un esperto per questo genere di cose.  Quando mi arriva una chiamata di lavoro spesso si tratta di proprietari che mi contattano per educare i loro cuccioli o, come il più delle volte capita, il mio intervento è necessario per risolvere un problema che hanno con il loro cane, dando per scontato che “il problema” sia il cane e non altro.

One Man and His Dog
Essere un buon proprietario di un animale non è una dote innata ma è più una sorta di “abilità” che si acquisisce con il tempo attraverso una corretta informazione e l’aiuto di di professionisti seri ed esperti del comportamento canino.

Come ho detto più volte vivere con un cane non è una cosa semplice, perché ha una comunicazione completamente diversa dalla nostra. Il cane è un animale visivo che si esprime attraverso i segnali del corpo e l’olfatto, e “paradossalmente”, i suoi bisogni piscofici molto più simili ai nostri di quanto si immagini.

Spesso le persone che vivono con  cani che mostrano comportamenti assolutamente normali, ma fuori “dall’ordinario umano”, come: ringhiare, mordere qualunque cosa o abbaiare, tendono ad imputare questi comportamenti a cose che non hanno alcun fondamento etologico, come per esempio: che il loro cane lo stia facendo per dispetto o gelosia. Talvolta se il cane è aggressivo,  ringhia o tenta di montare un suo simile, tendono a dire che lo fa perché è dominante.

In realtà ogni comportamento di qualsiasi cane andrebbe sempre contestualizzato ed analizzato nell’insieme, prima di classificarlo come dominante o altro, ed è bene ricercare le cause da cui è scaturito, perché se si traggono conclusioni affrettate si possono commettere molti errori.

Ma come possiamo avere delle risposte riguardo i comportamenti dei nostri cani? Prima di tutto è di fondamentale importanza avere comprensione, perché dietro ad ogni comportamento sgradito può nascondersi un forte disagio, seconda cosa importante è imparare ad osservare attentamente cosa ci sta comunicando il nostro cane, comprensione e ascolto sono alla base di ogni relazione sana.

Costruire un rapporto equilibrato con un essere vivente non è mai una cosa semplice perché entrano in gioco mille dinamiche ma niente è impossibile se c’è la voglia di crescere insieme.

Vi starete chiedendo da dove iniziare e come, eccovi serviti, con alcuni esempi

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  • Chi accoglie per la prima volta in casa un cucciolo, dovrebbe ricordare che la pazienza è alla base di tutto. A volte le persone sono poco tolleranti con i cuccioli, (soprattutto con quelli di grossa taglia che agli occhi di noi umani sembrano già adulti),  quando sporcano in casa o mordicchiano tutto ciò che trovano in giro, ma è bene non dimenticare che un cucciolo è come un bambino solo che il suo modo di esprimersi e di conoscere il mondo, avviene attraverso la  bocca ed è assolutamente normale che giochi con le cose a “portata di naso e bocca”.  Inoltre quando ha pochi mesi di vita ha bisogno di rosicchiare tanto, per via del cambio dei denti che terminerà più o meno intorno ai 6-7 mesi. Se un bambino esplora il mondo con il tatto e la vista un cucciolo lo fa attraverso l’olfatto e la bocca.

  • Un’altra delle cose che in genere mandano su tutte le furie le persone è il problema dei bisogni. Nella maggior parte dei casi può accadere che il vostro cucciolo faccia pipì o cacca dove voi non vorreste, ma sappiate che un cane fino a circa 4 mesi di vita non è in grado di controllare l’emissione di urina e di feci in modo autonomo, perché gli sfinteri muscolari dell’ano e dell’uretra non sono ancora sotto il suo completo controllo. Dato che il cane impara a prediligere dei posti, insegnate al vostro cucciolo a  fare i bisogni dove preferite, possibilmente in luoghi diversi da quelli di casa e nel modo corretto, ossia gratificandolo ogni volta che fa pipì o cacca con un bocconcino e un bel “bravo”, in questo modo rinforzerete il comportamento positivo e con il tempo imparerà ad espletare i suoi bisogni fisiologici sempre nello stesso luogo. Naturalmente non ci si può aspettare che li faccia esattamente nello stesso punto

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    . Se vi dovesse capitare di trovare una sorpresa sgradita in casa, non sgridate il cane, ma compredetelo proprio come fareste con un bambino, perché ci sono cose (come ho detto sopra) che non dipendono dalla sua volontà, almeno fino a 4-5 mesi, e sta anche a noi aiutarlo affinché apprenda il giusto comportamento. Se sgriderete il vostro cucciolo, lui imparerà che fare i bisogni è una cosa sbagliata con la conseguenza che, per  non essere punito, tenderà a farli di nascosto.

  • Una delle cose che molti proprietari credono, è che un animale non ha poi così bisogno di vedere il resto del mondo al di fuori del proprio giardino o appartamento. Per esempio i cani che sono sottoposti per tutta la loro vita agli stessi stimoli, come quelli che vivono costantemente in giardino, o che passano molte ore in casa, possono andare incontro a forte stress, perché fare continuamente le stesse cose e vedere gli stessi ambienti annoia l’animale quanto l’essere umano e a lungo andare possono presentarsi diverse problematiche comportamentali e relazionali. Inoltre l’assenza di stimoli nuovi nel lungo periodo può atrofizzare il cervello del cane proprio come avviene in quello degli esseri umani. Gli studi hanno dimostrato che quando un cane si trova in una situazione di forte disagio, il suo corpo produce adrenalina ed alti livelli  di cortisolo nel sangue, che uccidono le cellule cerebrali. La produzione di cortisolo (ormone dello stress) influisce sul sistema limbico (quello che controlla le nostre emozioni) con la conseguenza che il cane non sarà socievole ed in grado d’imparare, oppure imparerà molto lentamente. Lo stress indebolisce il fisico e la mente e se non si eliminano le cause che provocano malessere, non servirà a nulla somministare medicine su medicine, che senza ombra di dubbio possono aiutare a far sentire meno i sintomi ma di certo non cureranno MAI la causa.  L’unica vera “cura” è quella di cambiare lo stile di vita del vostro animale per far sì che si ripristini una situazione di normalità. Quindi se si eliminano le cause che hanno innescato il problema, le cellule cerebrali  del vostro cane inizieranno a  rigenerarsi ma occorrerà del tempo, a volte anche 9 o 10 mesi, prima che le cellule si rigenerino completamente. Purtroppo mi è capitato di vedere cani affetti da gravi fobie e paure, come  la sindrome da “privazione sensoriale”, proprio perché nei primi mesi della loro vita, non avevano ricevuto alcun stimolo e vissuto alcuna esperienza con altri cani, persone e in altri ambienti e tutto quello  che avevano visto era un box minuscolo nel quale passavano l’intera giornata. Le problematiche comportamentali possono manifestarsi con: paure, fobie, aggressività, ansia da separazione e molto altro. Comportamenti piuttosto ossessivi e frequenti come: scavare le buche, distruggere tutto ciò che si trova in casa e in giardino,  inseguire continuamente le ombre o le luci, rincorre la coda (spinning),  “fissazione” per alcuni giochi o animali (mosche, lucertole), il leccamento ossessivo di alcune parti del corpo (più comunemente zampe e coda) fino ad arrivare all’automutilazione, sono campanelli d’allarme che il nostro cane potrebbe essere fortemente stressato. Se questi sintomi si manifestano frequentemente  il vostro cane potrebbe essere affetto da Disturbo ossessivo compulsivo canino (DCC). Nel malaugurato caso in cui doveste notare questi comportamenti, rivolgetevi quanto prima ad un istruttore/Educatore cinofilo comportamentalista.
    Non mi stancherò mai di ripetere che il mondo del cane è fatto di odori, ed è importante che possa conoscerne di nuovi in altri luoghi.  Basti pensare che il numero di recettori olfattivi nel cane va  da 125.000.000 milioni a 220.000.000 milioni circa, mentre nell’uomo sono solo 5.000.000, quindi più il cane ha modo di annusare odori nuovi e più sarà un cane appagato e meno stressato. Un cane ha bisogno di interagire con il mondo esterno nel modo corretto, e più vivrà esperienze positive, e più sarà un cane sicuro di sé, equilibrato e felice.

La gestione di un cane è una cosa che richiede molte energie perché lui dipende totalmente da noi che dovremmo essere il suo punto di riferimento.

Se il cane si comporta in un certo modo chiediamoci perché lo fa e non diamo per scontato che ci stiamo comportando nella maniera corretta.

Non vi dico di essere sempre accondiscendenti ma solo di essere comprensivi e di cercare di guardare le cose dal punto di vista del cane. La maggior parte delle problematiche comportamentali sono causate proprio da errori di gestione da parte di noi proprietari.

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Essere troppo duri o troppo permissivi non va mai bene, gli estremismi nella vita in generale, sono sempre dannosi. Spesso ci si focalizza su proprietari che maltrattano i loro cani ma vi posso assicurare che ho visto cani che presentavano seri problemi comportamentali perché i loro padroni li trattavano come bambini, tenendoli sotto una campana di vetro, non facendoli uscire per paura di malattie, evitando il contatto con altri cani, senza farli annusare perchè potevano ammalarsi o mangiare cose in terra,  sminuendo e non rispettando l’animale in quanto essere vivente. Se da una parte chi maltratta i cani fa veri danni anche il troppo amore non ne causa di meno. Gli animali non sono così diversi da noi, e se gli trasmettiamo input sbagliati con molta probabilità potranno avere problemi relazionali quando saranno adulti.

Avere sempre avuto tanti cani non è automaticamente indice della buona capacità di gestirli, io mi auguro che sempre più persone prima di fare qualunque scelta si facciano delle domande, perché ogni essere vivente merita rispetto e non possiamo piegare la loro volontà alla nostra. Sfortunatamente non posso salvare tutti i cani del mondo ma quello che posso fare è diffondere il più possibile delle corrette informazioni accessibili a tutti, con la speranza che molti proprietari di animali possano vedere le cose in modo più obbiettivo e coscienzioso.

Le credenze popolari, e i cattivi comportamenti  sono ancora molto radicati nel nostro paese ma è pur vero che oggi, a differenza di soli 10 anni fa, il modo di vivere e di gestire un cane sta assumendo un forma più positiva, rispettosa e propositiva, e sono veramente felice di questo.


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