Metodo Conte rappresenta un piccolo viaggio nell’universo dello sport agonistico.
Si tratta di calcio, ovviamente, ma gli aneddoti riportati e i metodi di lavoro di Conte, possono essere ritenuti validi per qualsiasi approccio competitivo, non necessariamente sportivo.
Chi non è avvezzo a certi ambienti e non ha mai frequentato spogliatoi o gruppi di lavoro dove la qualità viene misurata in base ad un risultato o ad una classifica ben definita, forse troverà il libro più sorprendente di altri e magari penserà che molto di ciò che ha letto sia un’esagerazione perché in fondo si tratta di un gioco o al massimo di uno sport, che per parecchia gente sono la stessa cosa.
Invece basta mettere da parte per un attimo le proprie idee e basarsi sui dati per rendersi conto che il calcio è la quarta o quinta industria italiana a livello di fatturato, altro che gioco.
Ne deriva che il risultato, specie per le società, è soprattutto un fatto economico e conta molto più di quello sportivo in generale.
Un ambiente estremamente competitivo necessita di preparazione e gestione ad altissimo livello.
Nessuno si stupisce dell’altissimo grado di preparazione ai dettagli in una competizione come la Formula 1, ma allo stesso tempo in molti pensano al calcio come a qualcosa di più semplice e con meno estremizzazione.
In realtà di diverso c’è solo il soggetto della gara, che nelle competizioni automobilistiche è costituito dalla macchina, mentre in uno sport come il calcio è rappresentato da individui super allenati.
Quello che viene raccontato in questo libro è dunque interessante per molti aspetti:
– per i conoscitori di certi ambienti le novità del Metodo Conte possono essere rappresentate dal rapporto con la stampa;
– per gli altri invece sarà una sorpresa anche quanto raccontato circa lo spogliatoio e il modo di fare sia quotidiano, sia in preparazione delle partite.
Niente di troppo riservato, ma comunque diverse informazioni nuove.
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