Metri di neve e un assaggio di Grecia

Creato il 06 febbraio 2015 da Massimo Citi

Su Torino sono caduti più o meno 5 cm. di neve che ora - dopo alcune ore di pioggia - sta lentamente scomparendo in una fanghiglia di colore indefinito e indefinibile.  Camminare sui marciapiedi tenendo per il guinzaglio il mio assurdo cane è un esercizio con qualche piccolo rischio. «Assurdo cane» non è un modo curioso di definirlo ma semplicemente una constatazione. Mira, divenuta un cane adulto, ha alcune profonde antipatie. Per le altre cane [*] che girano nei dintorni - tra le quali un Bernese sui cinquanta chilogrammi di peso, una grossa Hursky e un meticcio drammaticamente simile a un lupo - che lei aggredisce abbaiando e alla cui aggressione due cane su tre (grazie al cielo) rispondono con una sovrana indifferenza. Due su tre perchè la meticcia non è particolarmente tollerante e in genere reagisce sfoderando una dentatura degna di Alien e cercando attivamente di aggredirla e presumibilmente metterla a tacere per sempre.  Si può immaginare il mio umore e la mia stabilità dopo un paio di incontri con altre cane, con Mirra che tira come un ragazzaccio tredicenne, ben intenzionata a mostrare l'assoluta e adamantina intenzione di operare una pulizia etnica di tutte le femmine - grandi e piccole - esistenti in un chilometro quadrato. Che poi si tratti di una semplice intenzione è giocoforza pensarlo, dal momento che tutta la sua cieca rabbia da crociato scompare in un amen appena girato l'angolo.
Un altro dei problemi sollevati dalla mia cana crociato è di natura diversa.  Normalmente la prima uscita del mattino è per acquistare il giornale e, mentre faccio fare un giro al cane, dare un'occhiata alle notizie. Nei mesi che vanno da marzo inoltrato alla prima metà di ottobre arrivo al punto di sedermi su un muretto e leggere lasciando libero la cana, mentre negli altri mesi lo tengo al guinzaglio mentre sbircio le notizie. Solo che c'è la neve, quella mezza sciolta e traditrice.  C'è una cana crociata. E intorno è pieno di cane infedeli.  Mentre io vorrei capire qualcosa di che cosa succede alla Grecia e all'UE. Proprio oggi c'è un interessante articolo sul peccato originale della Grecia, entrata nell'euro avendo un debito pubblico che superava il 15%, avendo tuttavia dichiarato di stare nei parametri di Maastricht, ovvero nel 3%. E la corsa all'assunzione di statali per procacciarsi voti sicuri negli anni che seguirono. La crisi dell'economia, nascosta nella prima decade ma poi esplosa in una crisi senza fine e la situazione via via creatasi che determina povertà, disoccupazione mentre il PIL crolla. Mentre l'evasione fiscale in Grecia raggiunge i massimi livelli. A voi non ricorda nulla? Sono poi interessato alla condotta della BCE e di Draghi. E c'è un buon articolo - buono dal punto dell'attualità non del suo contenuto - del presidente della Bundesbank. E un reportage da Atene con la manifestazione in sostegno di Tsipras. – Piantala Mirra, non ti fa niente! – Bau, bau, bau, grrr, bau, grrr... – Passi, passi... mi dispiace, è fatta così... EPPIANTALA CRISTO! – Bau, bau, grrrrr, bau, ribau... «Checcazzo ha detto quel minchione di Weidmann? Sempre lì a difendere le banche ted...»  – Va bene, passo io, aspetti un secondo che la strang..., pardon, che la tengo... – BAU, BAU, bau, grrrr  «Ma perché mai Draghi si è prestato a una manovra del genere? Mmmmhhh, ma forse non è tutta colpa di Draghi... E Renzi? Diomio, peggio di Hollande, che notoriamente non ha il coraggio di contraddire la Merkel...» – Bau, grrrr, bau! – Ma di nuovo? Ma guarda che quella lì non ti si fila nemmeno per sbaglio...  ... Ho finito di leggere il giornale a casa, poco prima di uscire. Non sono riuscito a giungere a una conclusione, se non che - forse - i governi greci che hanno preceduto Tsipras avrebbero fatto bene a fare qualcosa contro un'evasione fiscale anche peggiore di quella italiana. Ma non posso esserne certo. Ed è inutile che chieda lumi alla mia Cana crociata, assolutamente convinta di aver messo a posto Renzi, Hollande, Merkel, Weidmann e due o tre insopportabili canesse. Potrei chiedere a Tsipras se per caso ha bisogno di una cana di nome Mirra.  Che a fare quella che non vuol capire non ha rivali.  Poi evoco l'immagine di una levriera di Pomerania e rinuncio. Temo che Tsipras dovrà arrangiarsi. E gli auguro di cuore di farcela.  Ma senza Mirra.  
[*] Come ho spiegato in un altro post utilizzo normalmente la parola «cana» (f.pl.«cane») perché trovo intollerabile la parola cagna.  
  

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