8 agosto, cielo grigio, afa che mi rende più appicicosa del solito e io sono in ufficio. Cerco di completare tutto prima di queste tanto agognate tre settimane di ferie e, tra un parere e una ricerca, inizio a stilare la lista delle cose da mettere in valigia. Andare con la propria auto ha i suoi pro e i suoi contro. Il pro è che ti puoi portare appresso tutto quello che desideri perché tanto non hai limiti di peso né di spazio. Il contro è …che ti puoi portare appresso tutto che desideri perché tanto non hai limiti di peso né di spazio.E a furia di “metti mai che mi serva” mi ritrovo puntualmente con una valigia che fatica a chiudersi, il beauty rigido che tiro fuori in queste occasioni perché in aereo non lo si può portare, la borsa mare con 4 paia di hawaianas diversi perché “quel paio va con quel costume, quell’altro paio va con quell’altro costume e cosi via”, 2 teli mare, una marea di prodotti e prodottini vari (la metà dei quali resteranno inutilizzati), ombrellone, stuoini vari a seconda che ci sia sabbia grossa, sabbia fine scogliera piana o scogliera scomoda, sedie da spiaggia, borsa frigo grande, borsetta frigo piccola e via dicendo. Quest’anno poi si va in appartamento per cui bisogna pensare anche a lenzuola e asciugamani (altre due borse).E mia suocera sabato mi ha fatto comprare anche uno scolapasta da portar via. Lo scolapasta. Ossignore.Metti mai che lì non ci sia, mi ha detto. E ricordati di portarti anche un rotolo di cartaigenica che metti mai che arrivate e i supermercati sono chiusi, ha aggiunto. La cartaigenica. Ossignore (e due).Anzi, lo scolapasta e la cartaigenica. Neanche andassimo nel deserto…Tutto in pieno italiano medio’s style (che metti mai che non ci riconoscano subito, eh)…e io che mi immaginavo féscion nel mio costumOne nuovo* con tanto di copricostumOne in tinta… sigh.
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