Non riesco a capire bene cosa passi per la testa di Robert Rodriguez, autore che saprebbe il fatto suo ma che, invece di percorrere una strada personale nella ricerca di citazioni, omaggi e certa anarchia cinematografica come fa da sempre l’amichetto Tarantino (che ottiene risultati di straordinaria, commovente bellezza), persegue questa via semi parodistica e di nullo valore artistico quasi il pubblico gli chiedesse ancora, dopo quasi dieci anni, di fare un nuovo Planet Terror. Per carità, niente da obiettare a quello strambo gioiello grezzo, ma già con il primo Machete, che non era piaciuto a nessuno, Rodriguez aveva mostrato enormi, enormi limiti nel dare certa credibilità scenica alla sua creatura, non riuscendo né a mettere insieme volgarità sporca e violenza exploitation con quel tatto sarcastico necessario né tanto meno a divertire chi, appunto, cercava un secondo Planet Terror.
Il problema di Machete Kills è quindi inquadrabile nella totale replica degli schemi del primo episodio, con il consueto ritmo dinamitardo che non ammette pausa né ovviamente un graduale e sensato crescendo di avvenimenti, l’ennesimo ricorso a pellicola rovinata, attori intenzionalmente cani e brutti tagli di montaggio, il solito mucchio di esagerazioni fine a se stesse e lasciate alla deriva (l’immortalità di Machete e il delirio futuristico di Voz, giusto per citare i due elementi più grossi), la già disastrosamente collaudata assenza di storia con un qualsiasi tipo di soluzione causa/effetto, e naturalmente la confermata esuberanza di ogni cosa che nelle intenzioni di Rodriguez vorrebbe probabilmente stupire ma che in realtà annoia, stanca e infastidisce sin da subito. Perché non c’è niente di interessante in questa riesumazione exploitation se Machete Kills manca di un qualsiasi tipo di attualizzazione o quanto meno di inserimento strutturale in un contesto che dia finta verosimiglianza alle troiate inscenate – c’è veramente qualcosa di sbagliato in questo accumulo di fantascienza scema (arma assurde che disintegrano la carne, cloni, visioni dal futuro) e azione tamarra, è un insieme sì volutamente ignorante ma privo di una qualsiasi coscienza nel farlo e di un qualche ingegno nel rivedere/smontare/riassemblare certi elementi da b-movie, che di fatto vengono buttati tutti assieme e uno dietro l’altro in un pastrocchio allucinante senza capo né coda, che mi sono ritrovato a guardare fastidiosamente proprio per capire quale sia, sempre se c’è, lo scopo di tutto questo.
E a poco servono alcune invenzioni, come Chamaleon, killer letteralmente trasformista che fonde Cuba Gooding jr, Walton Goggins, Antonio Banderas e Lady Gaga (!), rimane sempre una totale insensatezza alla base, un vuoto assoluto che non può e non potrà mai giustificare, per quanto Rodriguez cerchi di farlo con questa voluta ignoranza sopra le righe, la lista di assurdità che compone e allo stesso tempo distrugge il suo film. Abbiamo quindi a che fare con un vero e proprio non-cinema, non un cinema povero e limitato, neanche un cinema che ride e svecchia il cliché, bensì un cinema ricco che crea volontariamente un brutto film, così brutto che vorrebbe trasformarsi in bello, ma che cade addirittura ai piedi di certa roba dell'Asylum - almeno là ci sono i mostri. Il resto è solo uno gran schifo, che chissà cos’avrebbe potuto essere se nelle intenzioni iniziali fosse stato concepito come un normale action, un buddy movie pieno di botte e ironia come davvero facevano una volta.