Le mete prescelte da chi emigra, spesso in cerca di prospettive migliori, sono prevalentemente Piemonte, Lombardia, Liguria e Lazio.
Secondo i dati Istat, pubblicati nel “Rapporto annuale 2014” lo scorso 28 maggio, il fenomeno migratorio riguarda tutte le fasce d’eta, anche gli over 65. La perdita di popolazione è comunque tangibile soprattutto tra i giovani. La fascia d’età compresa tra i 20 e i 45 anni assorbe da sola il 60% delle migrazioni.
La causa principale di questo fenomeno è una ed è nota: la mancanza di lavoro. Tra il 2001 e il 2013, infatti, il tasso di occupazione è sceso al Sud di circa un punto percentuale.
Secondo i dati Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) tra il 2001 e il 2011 sono andate via dalle regioni meridionali 523.726 persone. La città che ha perso più abitanti è Napoli, prima con 42.497 unità. Segue Palermo, con 29.161 abitanti.
Questi dati confermano la presenza sempre più evidente non solo di un’economia a due velocità, ma di una diversità di prospettive e di crescita tra Nord e Sud del paese. E’ il segno palese del fallimento di tutte le politiche di rilancio del meridione.