Mi fido di te

Creato il 13 giugno 2015 da Misterjamesford
Regia: Massimo Venier
Origine: Italia
Anno:
2007
Durata:
100'

La trama (con parole mie): Alessandro e Francesco sono due uomini dalle vite molto diverse. Il primo è sempre campato di momenti, sopravvivendo, ed è giunto a giocarsi il suo futuro truffando, giorno per giorno. Il secondo, dopo aver costruito la "vita perfetta" - una moglie, due figli, una casa con giardino, un lavoro come manager a seguito di una carriera da studente modello - si ritrova disoccupato e senza un vero stimolo.Il loro incontro scatenerà una serie di eventi che porteranno uno sconvolgimento nella vita di entrambi, decisi a prendersi delle rivincite alla faccia del mondo esterno: e se nel caso di Alessandro riguarderanno la possibilità di costruirsi una vita come di norma si finisce per sognare, Francesco cercherà la realizzazione che, con la perdita dell'impiego, è mancata nella sua vita.Ma è davvero tutto destinato a finire bene? O la fiducia dei due improvvisati amici sarà mal riposta?

Non troppo tempo fa, mi è capitato di dedicare una recensione a Generazione 1000 euro, prodottino italiano sponsorizzato da uno dei ragazzi che, durante lo scorso periodo natalizio, hanno dato una mano sul luogo di lavoro in cui questo vecchio cowboy sconta la sua pena in attesa di un futuro imprecisato dedicato alla sola scrittura: lo stesso, il buon Davidone, che mi sono preoccupato di pettinare sul campo di beach volley in barba alla differenza d'età, ha deciso di interpretare la parte di critico cinematografico consigliando, oltre al titolo già citato, anche questo Mi fido di te, firmato da Massimo Venier - autore dei migliori tra i film con protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo - ed interpretato da Ale e Franz, coppia di comici piacevoli le prime due o tre volte che li si guarda e dunque ridotti a macchiette - senza contare che, di persona, non mi pare risultassero particolarmente affabili quando ebbi modo di incrociarli -.Il risultato è stato senza dubbio inferiore alle aspettative, ed ha finito per ribaltare il pronostico che lo vedeva favorito rispetto al già citato Generazione 1000 euro: Mi fido di te, infatti, è il classico prodotto all'italiana che vorrebbe essere alternativo quantomeno rispetto al suo genere - la commedia trainata dal successo di uno o più comici televisivi -, poco plausibile a livello di trama - ma questo, se si trattasse di un prodotto di qualità, potrebbe anche essere perdonato -, interpretato a livelli amatoriali - essere cabarettisti di successo non significa, di fatto, essere buoni attori - e diretto con il piglio dell'artigiano che necessita di portare a casa la pagnotta, di quelli buoni per essere fondamentalmente ignorati a meno che non capitino occasioni come quella che si è presentata al sottoscritto, se non altro utile per regalare un paio di bottigliate al già abbastanza massacrato Cinema nostrano, che pare essersi ormai completamente dimenticato dei suoi anni d'oro e dei grandi registi e prodotti popolari regalati alla settima arte specialmente tra gli anni sessanta e settanta.
Certo, un paio di sequenze divertenti sono riscontrabili, il prodotto finito è innocuo e godibile, i trucchi ai quali i due protagonisti fanno ricorso - quantomeno entro una certa misura - sono quasi credibili, eppure tutto questo non basta neppure per sbaglio a dare l'illusione che si possa ricreare la magia di operazioni riuscitissime in termini di equilibrio tra resa ed incassi come Tre uomini e una gamba o Chiedimi se sono felice.
Da milanese, non posso neppure dire di avere avuto modo di vedere sfruttata al meglio una città che, nonostante non possa contare su gran parte degli abitanti - parliamoci chiaro, siamo un pò la Parigi d'Italia -, se osservata a fondo e riscoperta potrebbe davvero regalare grandi soddisfazioni a chi la affronta, così come a chi la vive giorno dopo giorno: quello che resta, invece, è un sottofondo senza carattere per un film che passa e va, con buona pace di chi me l'ha spacciato come una piccola chicca.
Titoli come questo, al contrario, finiscono per affossare anche le speranze residue che nutro ad oggi rispetto alle produzioni made in Terra dei cachi, e che per quanto ormai non più recentissimo, rispecchia la condizione precaria non solo sociale con la quale siamo costretti a confrontarci non solo nel quotidiano, ma anche ed in questo caso come spettatori.
Due risate - neppure troppo convinte -, un pò di improvvisate e a denti stretti, e tutto finisce.
Non basta neppure la sequenza Kusturica-style, senza dubbio la migliore del film, per salvare da un anonimato che pesa più di una bocciatura: la verità è che, in qualche modo, abbiamo imparato ad assuefarci all'essere truffati dai distributori.
Perchè in caso contrario non penso potrebbe esistere, in un paese civile, farsi fregare da titoli come questo.
MrFord
"Di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone
di guardare giù
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare."
Jovanotti - "Mi fido di te" -

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