“Mi gioco i sogni a carte”, album del cantautore Marazzita – recensione

Creato il 02 febbraio 2013 da Alessiamocci

Recensione de “Mi gioco i sogni a carte” del cantautore Marazzita apparsa sulla webzine Shiver che condividiamo con voi. Il 21 ottobre 2011 esce per “La Fame Dischi”, etichetta che ha contribuito a fondare, il suo primo EP “È tutto gratis”. A gennaio 2012 incide, insieme a Michele Maraglino e Corrado Meraviglia, “Oggi sono in ferie”, brano inserito nella compilation “Le canzoni migliori le scrive la fame Vol. 1”. Il 26 giugno 2012 ritorna con “Un balcone coi fiori”, singolo che anticipa l’EP “Mi gioco i sogni a carte”.

Difficile immaginare che il primo approccio alla poetica da davanzale di uno dei più “freschi fenomeni cantautorali” – che risponde al nome di Marazzita – possa avvenire attraverso la trasposizione che so, di una eclatante rivoluzione Copernicana prosaica o di stile sonoro o magari di una dilagante e modaiola scia multimediale da seguire, piuttosto credo che l’arte di questo “pittore di vita quotidiana” sia in nome della semplicità di una scrittura quieta ma che affonda nel dentro con una bella e slegata “parola libera” come pochi.

Mi gioco i sogni a carte è il nuovo Ep che il calabrese mette in “gioco” con tutte le sue stranite considerazioni che permettono di dare nuova vita a nuove storie, e ascoltando queste sei tracce si torna a vivere – di volta in volta – una storia diversa dall’altra, più ricca, più povera, più brutta, più bella, non è importante: è viva però, accidenti se lo è, e l’ascolto dovrà fare i conti con un insieme di minuti sonori che al contrario di forme cantautorati d’evasione, si trasformeranno in dichiarate “letterature” di piacere interiore.

Il nuovo progetto di Giuseppe Marazzita è all’insegna di una dinoccolata e davvero originale stesura ricca di sorprese e destinazioni improvvise, una naturale crescita di piccole straordinarietà che permettono linguaggi e “pensieri assorti” in ogni angolo della giornata o in ogni piega dei pensieri, una specie di via di salvezza dalla noia e dalle consuetudini.

Con quelle intuizioni Gazzèiane e di un Silvestri assorto, l’autore dipana liriche e articolazioni in sonate di diversi movimenti, una chitarra e molte idee a corroborare gentilmente un quadro, più quadri di vita e piogge di buon senso trasversale, il tutto condito con quel buon gusto dolceamaro che fa salire le quotazioni; dopo la bella “L’artista da giovane” tratta dal “Ritratto dell’artista da giovane” di Joyce, è tutto un susseguirsi di stratificazioni delicate e mosse, la delicatezza ingombrante di “Maledetto (Ballata per Piero Ciampi)”, lo slow da mattonella anni sessanta “Posters” con un retrogusto di Bennato molto forte o gli sguardi mattutini e appannati sulle realtà di un nuovo giorno che si risveglia tra ricordi certi e futuri con l’interrogativo “Venderanno il mare”.

Marazzita si conferma come uno dei personaggi sintetici più considerevoli della scena capovolta underground, il suo fumettato reale di ombre e soli già pare storia, già ampliamente “di nota” a chi “legge queste belle pagine soniche” tradotte in fole dell’abracadabra dell’esistenza.

Written by Max Sannella

Fonte

Shiverwebzine.com


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