Mentre sono al lavoro, penso a quando staccherò nel pomeriggio e alle cose che potrei fare. Ma una volta uscito dal lavoro, mi secca pensare di fare questa o quell’altra cosa, cerco la cosa che mi fa meno fatica. Così molte volte torno a casa, anche se questo comporta lo stare da solo. Alla fine quindi resto a casa e potrei fare comunque qualcosa, ma finisce che arriva l’ora di cena e non ho fatto niente, ho perso tempo senza quagliare niente.
Mi è successo anche qualche giorno fa in vacanza con gli amici. Mi sentivo stanco, stanchissimo. Non appena entravo in auto, per spostarci in qualche luogo, mi addormentavo. Entravo quasi in uno stato di torpore, come se mi avessero dato un sonnifero. Ho provato a domandarmi come mi sentissi, e mi sono scoperto annoiato. Non era il tipo di vacanza che avrei voluto e di cui avevo forse bisogno. Sì, ero con i miei migliori amici, ma non mi andava di passare le giornate in funzione di feste, sagre o locali notturni. Avrei voluto capire in che luogo mi trovavo, quale erano le sue tradizioni e la sua storia, ma non volevo essere l’unica voce fuori dal coro. Insomma, non volevo rompere le scatole agli altri”.
Ho iniziato questo articolo utilizzando le parole di una persona qualunque, per parlarvi di un disagio che lamentano molte persone, quello della stanchezza cronica. Questa spesso si accompagna all’apatia e alla noia, tutti sintomi di malessere. questi sintomi ci portano il messaggio che qualcosa, dentro e fuori di noi, non è in armonia.
Cosa possiamo fare
Innanzitutto non dobbiamo far niente, ma solo provare ad osservarci proprio come ha iniziato a fare Giuseppe, cercando di notare cosa ci accade in determinati momenti. Per esempio come quando Giuseppe si accorge di fare delle cose in vacanze che non in sintonia con i suoi intimi e più autentici bisogni . Bene, osserviamoci quando compiamo degli atti forzati, osserviamo cosa accade dentro di noi. Ci sono diverse cose che non vanno come dovrebbero.
Nel caso di Giuseppe , lui si accorge che forse vorrebbe essere da un’altra parte, fare un altro tipo di vacanza. Ecco, nel momento in cui ci rendiamo consapevoli di questo, cerchiamo un modo più nostro ovvero più spontaneo di agire e se non ci va di fare alcune cose, proviamo a cercare delle alternative possibili, più consone al nostro sentire, senza provare senso di colpa. Giuseppe si sente in colpa nel tradire i suoi amici e resta di conseguenza legato ai suoi schemi non cambiando scenario: in questo modo però tradisce se stesso.
Quando nelle nostre giornate ci sentiamo spesso stanchi senza un motivo apparente e sentiamo che la nostra quotidianità si trascina faticosamente non è perché siamo deboli o non siamo all’altezza delle situazioni che stiamo vivendo, ma semplicemente c’è da domandarsi se siamo nel posto dove desideriamo essere oppure se le cose che stiamo facendo sono fonte per noi di gioia, perché altrimenti starci dentro ci pesa a dismisura.