Mi strafaccio di Miyazaki e guardo le nuvole

Da Cuordicarciofo
Mi hanno detto che non so "sentire".
Che ho bisogno sempre di fare, perché ho paura di stare in silenzio e ascoltare.
In che senso? Ascoltare cosa? Me stessa? La natura? Il mondo?
Tutto.
Eppure a me sembra di sentire fin troppo. Se riuscissi a esprimere tutto quello che sento traboccherei da queste pagine, da questa casa. Forse lo percepisco solo io. Ho una corazza così spessa che se uno non ha voglia di venire a spiare da vicino vede solo una donna (eh si, anche se avrei scritto ragazza, 'zzarola) indaffarate e fredda.
Che peccato.
Si perché non ho più nessuna intenzione di fare sforzi per essere diversa.
C'è bisogno che si aguzzi la vista. Trova le differenze. Unisci i puntini. Questo l'ho fatto io.
Qui chiusi tra le mura del mulino intanto ci strafacciamo di Miyazaki. Eggià, perchè Di è ammalato e allora si sta in casa anche se è arrivata finalmente la primavera. Però la poesia dei suoi film ha vinto i colossal cartuneschi. Guarda Totoro e ride. Ride capite? Non si imbambola, non diventa catatonico. Grazie maestro.
E poi siccome se non ci viene la fissa non stiamo bene, mi è preso 'sto trip delle nuvole, che in questo periodo hanno dato il meglio con i loro traslochi repentini e il loro umore mutevole.
Delle sorelle quasi.
Le ho raccolte qui, un mese di passaggi, le tappe salienti almeno.
Buon weekend. Lungo, corto, medio... godetevela.
(Comunque continuo a invertire le lettere. La R poi non ne vuole sapere di stare al suo posto!!)