Una scelta accoratissima direi! (Per chi non lo avesse capito, ero sarcastica).
Certo, costruire una tendopoli a una manciata di kilometri dall’aeroporto di Birgi, in una zona dove non ci sono le minime condizioni igienico-sanitarie, è stata proprio un’idea brillante! Tanto è vero che ci sono state parecchie mobilitazioni sia da parte dei cittadini, che da parte delle autorità locali per gridare a tutti (immigrati compresi) che è una pazzia!
Chi ha operato la scelta di Kinisia – dichiara il sindaco di Trapani Girolamo Fazio – o non conosce il sito o ha ritenuto di risolvere così il problema immediato di dove “stipare” tutta questa gente. Non si può pensare di scaricare solo sulla Sicilia il peso dell’emergenza.
Da un paio di giorni a questa parte si sente anche che non solo la zona è inospitale e inadatta ma sarebbe anche contaminata! Per cui, in seguito a varie denunce da parte dei cittadini e dello stesso sindaco, ci si è dati da fare: ben tre aree nella strada d’accesso a Kinisia sono state poste sotto sequestro per permettere alla polizia municipale di effettuare sopralluoghi in modo da verificare la presenza di amianto.
Ed infatti così è (se vi pare, direbbe qualcuno). Il direttore generale di Arpa Sicilia, l’ingegner Sergio Marino, ha dichiarato:
I detriti e le schegge di amianto sono ancora facilmente rinvenibili su tutto il terreno. L’eternit con ogni evidenza è stato “smaltito” per frantumazione e il tutto è stato malamente coperto da uno strato di terra
Ora alle aree sotto sequestro dalla polizia sono stati messi i sigilli e gli atti trasmessi alla magistratura per la convalida del sequestro.
Ma pensiamo alle tende, a quegli immigrati, buttati in una nave, stipati a dozzine in una tenda, senza acqua, senza cesso, senza luce, sotto il sole, in mezzo al deserto e immersi nell’amianto. È la prova lampante dell’incapacità del governo di gestire le emergenze.
Oh mi raccomando però: una tenda lasciatela libera, nel caso in cui il Presidente volesse comprare anche quella!