Mi trovo a Palermo, ma ho comprato da poco un navigatore satellitare per sapere come muovermi e verso dove, mi muovo fuori dalla città, cerco il mare e aspetto il vento addosso. Mi trovo nella città battuta dal vento e schiacciata nelle cartine e nelle guide, nella -> Palermo bellissima schiacciata dalla mafia e nel budello invivibile della sua inerzia, una città da cui scappare, una città da combattere giorno dopo giorno. Per dove dobbiamo andare per uscire da dove non vogliamo restare?
Non sono mai riuscito ad amarla, a capirla, a sentire Palermo vicina. Mi trovo a Palermo e ho mille conti in sospeso con questa città e le sue rovine, né credo che potrò mai regolarli restando qui o che potrò mai appartenerle e dir di più, Come se mi chiamassero al telefono, per fissare un appuntamento, e mi chiedessero: "Ma tu dove ti trovi ora?" e io dicessi solo "Mi trovo a Palermo". Saranno le circostanze, sarà il tempo presente che preme dall'interno contro la mia voglia di un luogo natio ed eternamente mio, di una sede che non è qui, ma non so dove mi troverò domani e, di certo, non sarò a casa.