“Mi vestirei di mare”, di Carla De Angelis

Creato il 04 febbraio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da giovanniag su febbraio 4, 2012

Recensione di Michela Zanarella

Mi vestirei di mare racchiude ventiquattro poesie di Carla De Angelis, edite da Progetto Cultura nella collana “Le gemme”, collezione di quaderni di poesia curata da Cinzia Marulli Ramadori. È il mare con le sue acque, simbolo di vita, amore e sofferenza, ad alimentare in maniera totalizzante la creatività dell’autrice.
In un fluire rapido e autentico dei versi, si sviluppano le esperienze di una donna, di una moglie, di una madre che vive, ama, soffre e sogna in un mondo che le riserva più ombre che luci.
Una poesia di grande umanità e sensibilità, quella di Carla De Angelis, che si lega indissolubilmente agli affetti dei familiari, in particolare alla figlia, sublimando quell’amore puro e sincero che si manifesta quotidianamente. “Non chiedetemi / gli anni che ha / Ha gli anni / del tempo / che vive.”
L’ esigenza di svelare realtà altamente dolorose, il bisogno di soffermarsi sulla sofferenza, dimostrano la volontà di liberare l’anima da quelle situazioni che a volte annientano e non lasciano tregua ad un quieto vivere. Carla è consapevole di come le difficoltà della vita possono marcare a fuoco la sua personalità, ne prende atto lucidamente e cerca di giungere a dimensioni meno tese attraverso la forza della scrittura.
“Non estirpo la gramigna/ la mieto ogni volta che cresce/ Smoderatamente”.
Penetrando profondamente nella sua intimità, l’autrice riesce a far emergere emozioni e percezioni positive, varcando i limiti di quella drammaticità che sembra insormontabile.
La purezza delle parole, la verità che si trascina nel linguaggio, consentono al lettore una maggiore sensibilizzazione verso le infinite problematiche del vivere nel sociale.
La poesia si fa quindi canto di amore e sofferenza, atto di fiducia verso l’esistenza.


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