Hanno qualcosa di non-umano anche i quattro Keaton di Mi sdoppio in quattro di Harold Ramis, simpaticissima commedia degli equivoci e dei doppi di metà anni Novanta. Da non dimenticare poi il candido e tondeggiante Jack Frost del film del 1998 di Troy Miller, in cui Keaton si reincarna in un pupazzo di neve che diventa compagno di giochi del figlioletto che ha da poco perso il padre.
Insomma, 25 anni di “cinema trasformista” per Michael Keaton, atteso il 27 agosto al Lido di Venezia con un film, in concorso, che molto ricorda The Wrestler di Darren Aronofsky (2008). In quest’ultimo Mickey Rourke era un ex lottatore del ring che cercava di tornare in campo per un’ultima apparizione, in Birdman Michael Keaton, come già accennato, è un attore, diventato celebre nei panni di un supereroe, che cerca di tornare sulla cresta dell’onda con uno spettacolo a Broadway. In entrambi i casi il gioco meta-cinematografico con le carriere dei due attori è evidente. The Wrestler vinse il Leone d’Oro. Che lo stesso destino possa toccare a Birdman? Sarebbe una consacrazione per Michael-SuperHeroe-Keaton…
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