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Michela Marzano, Cosa fare delle nostre ferite? Edizioni Erickson

Creato il 17 aprile 2012 da Annare

Michela Marzano, Cosa fare delle nostre ferite? Edizioni EricksonIl nuovo libriccino di Michela Marzano Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l’accettazione dell’altro, Edizioni Erickson, ha un pregio indiscutibile, l’autrice accompagna il lettore attraverso una fresca e realistica analisi del rapporto dell’Io con gli altri riuscendo a stimolare il pensiero in maniera sottile, senza alcuna forzatura Michela Marzano analizza se stessa per poi interrogarsi sul difficile rapporto umano basato sulla fiducia.

Pur non essendo d’accordo con ogni suo ragionamento ritengo queste pagine una valida analisi per iniziare ad affrontare temi attuali troppo spesso dati per scontati e per questo affrontati con superficialità. Michela Marzano propone tre capitoli intensi, ampliando il suo intervento presentato al Convegno La Qualità dell’Integrazione Scolastica e Sociale di Rimini, dove ha analizzato il difficile tema dell’accettazione dell’altro.

L’autrice affronta nuovamente le ferite dell’essere umano, riprendendo il personale argomento dell’anoressia già affrontato in Volevo essere una farfalla, cercando così di analizzare la propria fragilità, partendo dal concetto di controllo fino alla complessità del corpo umano così come viene vissuto oggi nel 2012. Siamo talmente ossessionati dal controllo e dal raggiungimento di una presunta autonomia da dimenticare quanto in realtà l’essere umano sia fallibile per natura. Non credo, al contrario dell’autrice, che il solo corpo oggi accettabile sembra essere un corpo perfettamente padroneggiato. (…) In nome della libertà. il corpo deve “seguire” senza posa alcune regole: ancor prima di essere ciò attraverso cui un individuo è al mondo e manifesta il proprio desiderio, è ciò che lo conforma alle leggi del saper vivere che, oggigiorno, gli impongono di essere bello, magro, sano, desiderabile, sexy. La bellezza del corpo non è una regola di questo secolo, è il concetto di bellezza ad essere cambiato nel tempo, a mio avviso tali imposizioni variano a seconda del livello di ascolto. Pur essendo d’accordo sul concetto di autonomia e controllo ritengo che ognuno di noi sia altro rispetto al bene o presunto tale osannato dai media o da chi per loro.

Altro tema assolutamente interessante affrontato da Michela Marzano è la fiducia dell’altro e di se stessi, quell’autostima tanto cercata ma che spesso fatichiamo a trovare, soprattutto se legata alla soddisfazione di altri spesso nati insoddisfatti. Ritengo che la fiducia dei bambini non sia sempre totale, come invece affermato dalla Marzano, quando un adulto fallisce un bambino è ferito, e i bambini tendono a non concedere il beneficio del dubbio tanto meno una seconda occasione. Ma a parte questo dettaglio Michela Marzano affronta il delicato tema della fiducia, una scommessa umana, in maniera molto chiara e diretta, perché a differenza della fede che è insondabile (io credo senza sapere perché), quando ho fiducia esistono delle ragioni che mi spingono a concederla e che possono, in linea di principio, permettermi di giustificare il mio atteggiamento: a torto o ragione, penso che la persona in cui ho fiducia sia affidabile. Almeno fino a che non mi tradisce…

Un libro che consiglio a chi ama pensare, ragionare, e desidera affrontare temi decisamente attuali e personali come la propria fragilità, le proprie ferite e la fiducia, in maniera semplice, reale e concreta.

Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l’accettazione dell’altro

Michela Marzano

Edizioni Erickson

2012


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