Michelangelo nel Far west

Il piccolo giapponesino di età indefinibile mi appare davanti nelle sale del Rinascimento italiano. Ha in mano un traduttore silmultaneo che chiude prima di avvicinarsi a me con passo deciso.
‘Januene?’ Mi chiede con un sorriso puntando con l’indice il piccolo studio in cera di  Michelangelo (quello che un paio di anni addietro ho salvato dallo scioglimento causato dalla temperature tropicali della galleria in cui lavoravo). ‘John… Wayne…??’ Ripeto con tono incredulo. Che davvero mi sfugge il nesso tra Michelangelo e il Far West (Per un pugno di fiorini?? Il Buono, il Brutto e Giulio II??). ‘Januene?’ Ripete lui ottimista, per nulla turbato dalla mia ottusità. Sono in alto mare e il suo inglese spezzettato non aiuta. ‘Januene?’ Continua a ripetere lui puntando il dito con insistenza verso la teca senza smettere di sorridere. E allora l’illuminazione. EUREKA! Sono un genio. GE-NU-I-NE!. Vuole sapere se la microstatua è vera! Peccato però: niente Michelangelo-pistolero. Che visto il caratterino del nostro fiorentino, ce l'avrei prorpio visto nei panni de Il Grinta...  Altro che John Wayne!

J.