Ciao Michele, da dove nasce la tua passione per l’ arredamento e il design?
Ciao a tutti voi. Fin dalla scuola mi è sempre piaciuto disegnare e le materie pratiche indubbiamente sono sempre state le mie preferite. Mi piace trovare la giusta collocazione ad ogni cosa, quasi da maniaco dell’ ordine, e con il design di interni posso “mettere ordine” negli ambienti, con il design grafico in tutto il resto.
Una volta laureato, hai avuto differenti esperienze nel mondo del lavoro spesso con contratti brevi o in ambiti che non corrispondevano totalmente a ciò per cui hai studiato. É difficile per un giovane designer farsi strada in Italia?
Sì, come in molti altri ambiti. Trovare chi dà fiducia a giovani senza esperienza è quasi un miracolo e oltretutto le università italiane non preparano minimamente al salto nel mondo del lavoro. Nei confronti dei designer poi il mondo del lavoro è, secondo me, ancora scettico: tutti ti considerano uno che non ha avuto voglia di studiare architettura.
Ora che lavori per un’ azienda del settore, ti sarai fatto un’ idea su quali sono le tendenze attuali, gli oggetti intramontabili e gli errori più comuni nell’ arredamento..
Per le persone un po’ più superficiali le tendenze attuali rimangono linee minimaliste e colori freddi come ad esempio i bianchi, il tortora, i grigi. Ma le vere spinte degli ultimi anni arrivano dai prodotti a basso impatto ambientale: vetro e acciaio cominciano a farsi largo negli ambienti cucina, c’è più attenzione alla scelta dei prodotti base negli imbottiti e nei legni e in ambito architettonico il risparmio energetico è ormai un dovere.
Gli oggetti intramontabili sono solo quelli dei grandi maestri di inizio Novecento, oggi si realizza un prodotto per fare in modo che a breve lo si sostituirà con uno nuovo…logiche di un mercato in difficoltà.
Gli errori più comuni che vedo, sono le scelte di arredatori che valutano solo il lato estetico di un ambiente casalingo lasciando in secondo piano la praticità e la fruibilità del prodotto finale. Se non hai mai cucinato un piatto di spaghetti o lavato almeno un paio di piatti, non puoi progettare una cucina!
Sull’ ultima affermazione sono completamente d’ accordo con te. Che importanza dai invece alla decorazione murale? Hai qualche consiglio da dare ai nostri lettori?
Ogni ambiente necessiterebbe dei giusti complementi d’arredo e la decorazione murale è un complemento perfetto per completare gli ambienti. D’ altro canto in un periodo come questo che stiamo vivendo in Italia, la gente è alla ricerca del minimo indispensabile per la propria abitazione.
A proposito di disponibilità economiche ridotte, cosa ne pensi delle riproduzioni di quadri? Qual é il tuo quadro preferito?
Il mio quadro preferito…sarebbe come scegliere una Ferrari o una Lamborghini! In casa mia vorrei una tavola di Hugo Pratt con un paesaggio polinesiano.
C’ é un progetto design che ti é rimasto impresso per la sua stravaganza o bellezza?
Quelli che rimangono in mente, non sono mai i migliori. I migliori pezzi di design sono quelli che si usano tutti i giorni e che veramente rispecchiano il significato di questo mestiere: massima efficienza, minimo ingombro e sforzo. Uno a caso che vale per tutti è il Post-It.
Lo spremiagrumi di Starck te lo ricordi perché è appariscente e luccicante, ma poi ad usarlo ti accorgi che schizza su tutta la cucina e riposto in un pensile non ci sta…la caffettiera Bialetti è intramontabile e non ha mai deluso nessuno.
Per concludere, la domanda di rito…che rapporto hai con i social networks? Hai un blog?
Non ho un blog perché non avrei il tempo materiale di seguirlo. Per quanto riguarda i social networks, utilizzo Facebook ma solo per gestire le squadre di calcio e di nuoto di cui faccio parte.
*Ringrazio Michele per la sua gentilezza e vi lascio con una selezione di realizzazioni dell’ azienda per cui lavora, Sistema Arredi.*
Barbara