L’ha mutuato bene Michele Senese questo detto. Talmente bene che
da Agosto è uscito di galera per entrare nella clinica psichiatrica di Sant’Alessandro sulla Nomentana.
E’ uscito sulla base di una delle tante perizie presentate nella sua vita, le stesse che l’hanno fatto conoscere proprio come Michele o’pazzo.
Dodici quelle che l’hanno più volte investito di quell’impunità. La stessa, che gli ha permesso di continuare a delinquere per anni.
Inutile dire che il magistrato ha fatto subito ricorso presso il tribunale del riesame e il 31 ottobre vedrà in aula le parti per la decisione definitiva. Questa partita tra bene e male, si gioca sulla pazzia.
Ma di che malattia mentale soffre questo boss che quando deve essere giudicato è presentato come malato e quando deve delinquere è impegnato a tessere alleanze, traffici internazionali di stupefacenti e gestire un‘organizzazione che ha interessi in ogni campo criminale?
La perizia di parte è stata redatta il 18 Giugno di quest’anno dal prof. Maurizio Marasco, come nel 1995. Lì certifica che Michele Senese soffrirebbe di ritardo mentale, disturbo antisociale di personalità e schizofrenia paranoide.
I suoi legali, Pier Paolo Dell’Anno e Marco Cavaliere, sono sicuri che il loro assistito non solo non sia compatibile con il regime carcerario ma, non sarebbe in grado né di intendere né di volere e che, addirittura,sarebbe necessario metterne in dubbio l’imputabilità.
Michele o’ pazzo era pazzo e proprio perché pazzo aveva creato un’associazione criminale che, come una piovra, attanagliava la capitale.
Fortunatamente la giustizia gode di anticorpi per queste fantasiose ma possibili difese.
La partita importante è quindi fissata per il 31 ottobre.
Il campo è quello del Tribunale del riesame e il giudice Lupacchini ha dardi importanti nel suo arco: intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, storico su questa prassi psichiatrica che ha alimentato clamorose sviste giudiziarie e molto ancora.