Gli snack dolci BRANDT Micro-Minis
e la paura del gabbio.
Immagino un mondo meraviglioso senza le cose orribili che mi fanno essere così socialmente rancorosa. Un mondo in cui non mi viene da prendere a testate la televisione ogni volta che guardo il telegiornale o di mangiarmi la carta, come se fossi un sorcio (potrebbero vivere solo di carta e cartone, sapete? Me l’ha detto History Channel), ogni volta che apro un giornale. O di andare in giro con una cartuccera di fiale puzzolenti ogni qual volta prendo un mezzo pubblico… ma la realtà è ben altra.
Un giudice della mia città ha condannato una brava “blogger” perché sul suo sito, con cui da anni si denunziano le brutture del mondo editoriale e si danno preziosissimi consigli a quelli come me che da grande vogliono fare gli scrittori, perché tra i commenti scritti dagli utenti, c’era chi ingiuriava nei confronti di una certa casa editrice che si fa pagare dagli autori per pubblicare i libri.
Che l’editoria a pagamento sia una cosa pessima, ma pessima, ma pessima… peggiore della gora dell’eterno fetore di Labyrinth è un dato di fatto. Che un editore faccia brutto ad una persona che SEMPLICEMENTE comunica agli aspiranti scrittori che “la casa editrice X” chiede i soldi per pubblicare e ne ospita le spontanee reazioni… è terribile. Un atteggiamento figlio di questi anni privi di umiltà e senso del pudore. Anni in cui chi fa il male, lo rivendica e invoca protezione in quanto “vittima”. Che un giudice infine condanni, beh, è da prendere la rincorsa e prendere a calci (a piedi nudi, col mignolino) lo spigolo del comodino.
Situazione accomunabile a quella del gestore di una pagina di facebook (che vantava qualche centinaia di iscritti) in cui si denunziava l’attacchinaggio abusivo. I commenti erano – per forza di cose – infuocati, piccati e profumavano di linciaggio (è il web, baby) e LUI – cioè il gestore – è stato condannato a NOVE MESI per istigazione a delinquere.
Il senso di tutto questo è che, lo ammetto, ora mi viene l’ansia ogni volta che devo scrivere un rigo. Se qualche stronzo di qualche lobby dell’industria alimentare o qualche pezzo grosso della GDO o finanche i nazi-fascio-lego-catto-ciellini con cui mi piace prendermela a muzzo, parlando di birra e creme per il corpo, dovessero mettersi a spulciare il mio blog… beh, amici miei, sarei nella cacca fino al collo.
E quindi? E quindi io continuo a scrivere, sperando di non aver mai bisogno di un avvocato e pregandovi – se le cose dovessero mettersi male – di portarmi in carcere quei simpatici snack dolci in vendita alla Lidl: i BRANDT MICRO MINIS.
Nome: Micro-Minis Brandt
Dove: Lidl
Costo: 1,19€
Voto: 5/5
Ci sono alle mandorle, al latte-cacao, al sesamo-croccante… La confezione costa 1,19 € e ci sono dentro 80 grammi di meraviglia. Sì, meraviglia! Perché solo così può essere definita una mini fetta biscottata, con sopra della granella di mandorle.
Così piccola e così dolce come una fetta biscottata per le fate del bosco incantato. Come dolcetti fatti a misura di piccole creature con le manine minute e paffute, come le figlie bionde di David Gnomo. Come quando sei bambina e giochi con piccole tazzine e piccoli cucchiani a bere il thé con i tuoi gattini. Sì, il mondo è meraviglioso se lo si pensa a misura di un Micro Minis BRANDT della Lidl. Il resto… è troppo grande e incomprensibile per il mio piccolo cuoricino sensibile.
BIO Valeria Disagio
Valeria è nata a Varese nel 1982. Esordisce nel 2005 con il romanzo Casseur e partecipa a diverse raccolte di racconti. Vive nei boschi. Ha tre gatti. Attualmente disoccupata. È fondatrice e curatrice del blog “Discount or Die”. Cura una fanzine www.nihilismi.wordpress.com Collabora con un cineclub www.domenicauncut.wordpress.com
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