Il microbioma è definito come la collezione completa dei microbi (batteri, funghi, virus ecc) che coesistono naturalmente nel corpo umano. Lo studio del microbioma umano può condurre a nuovi concetti e linee guida di valore nel campo della nutrizione umana, nella scoperta di nuovi farmaci e nella medicina preventiva. Tali studi possono accrescere enormemente la nostra comprensione di malattie complesse quali l’obesità, il cancro e le malattie immunitarie come ad esempio l’asma. A tal fine il National Institutes of Health Americano ha lanciato il progetto denominato “The Human microbiome project (HMP)” allo scopo di identificare e caratterizzare i microrganismi associati ad un corpo sano e quelli presenti in un corpo malato. Si tratta di un progetto quinquennale ben strutturato e con un budget totale di 115 milioni di dollari. Il fine ultimo di questo progetto e di altri simili è quello di testare se cambiamenti nel microbioma umano sono associati a stati di salute o di malattia nell’uomo. In Europa il progetto METAHIT (Metagenomics of the human intestinal tract) è stato finanziato con 11,4 milioni di euro attraverso il tema ‘Salute’ del Settimo programma quadro (7° PQ). Il progetto quadriennale è partito nel 2008 e riunisce 14 partner provenienti da Cina, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. Nello studio in questione, i ricercatori METAHIT hanno analizzato il DNA microbico trovato nei campioni di feci prelevati da 124 adulti europei. Tra i partecipanti allo studio - provenienti da Danimarca e Spagna - vi erano persone di peso normale, in sovrappeso e obese. Alcune soffrivano anche di malattie infiammatorie intestinali (MII). Nel corso della loro ricerca, il team ha sequenziato 576,7 gigabase di materiale genetico, più di qualsiasi altro studio fino ad oggi. La serie di geni microbici comprende 3,3 milioni di geni, cosa che la rende 150 volte più grande del genoma umano. Oltre il 99% delle specie microbiche nei campioni è risultato essere composto da batteri; sono state individuate 1.150 specie, molte delle quali nuove per la scienza. Ogni individuo presentava almeno 160 specie di microbi nelle sue viscere, e i ricercatori sono rimasti sorpresi di scoprire che le comunità microbiche intestinali riscontrate nei campioni erano abbastanza simili tra loro (J. Qin, 2010).
Oltre ai progetti sopra citati, nel resto del mondo sono state finanziate altre ricerche simili tra le quali possiamo ricordare: Human Meta Genome Microbiome Initiative Consortium (Japan) $10 million, MicroObes (France) $3 million, Meta-GUT (China) $1.5 million, Human Gastric Microbiome (Singapore) $750,000, Australian Urogenital Microbiome Consortium $600,000. Tratto da Biodiversità nel microbioma umano: implicazioni sui processi cognitivi e coevolutivi di Massimo Pregnolato e Marcello Andriola