Microchip, energia nucleare, o arma chimica: in un modo o nell’altro è impresso a fuoco nella storia l’avvento della catastrofe

Creato il 05 novembre 2011 da Tnepd

Fotomontaggio by Catia Battenti www.brivididarte.altervista.org

…davvero, se lo guardi da “un certo punto di vista”… ci siamo!
Devo farti presente che questo articolo non ha lo scopo di proclamare il GIORNO E L’ORA in cui affronteremo il nostro suicidio, né che avverrà sicuramente. Nessun destino è scritto, se non facciamo di tutto perché si avveri. Però in questo momento è ciò che stiamo facendo: DI TUTTO. Il suicidio è uno STATO IN ESSERE, perciò questo articolo vuole porre al lettore alcuni interrogativi che occorrere farsi in merito ad un oggetto, come lo è una particella radioattiva, o un virus, una nanoparticella, che una volta dentro di noi, agiscono… agiscono… 

Della necessità di prendere in considerazione uno scenario di tal genere, non vi è dubbio sull’importanza. Dire semplicemente, in merito a uno scenario catastrofico: “è impossibile, qui non capiterai mai” è senza dubbio ciò che si raccontarono i cittadini di Hiroshima, Cernobyl o Fukushima. Dire “comuqnue non avverrà in un tal modo da incubo” è ciò che pensa tutta la popolazione di tutto il mondo ORA, che ha delle centrali a qualche centinaio di chilometri da casa, e ciò che – suppongo – abbiano creduto anche gli abitanti intorno a Fukushima fino a qualche mese fa. Ma fu anche ciò che si dissero gli ebrei quando i Nazisti attuarono una schedatura di massa. Ritengo doveroso parlarne, anche perché un dibattito pubblico autentico semplicemente non esiste negli organi di stampa ‘ufficiali’.

Tu, ora, la vedi davvero molto lontana da te l’autodistruzione dell’uomo? Eppure potrebbe essere fra un’ora…

È il tempo di entrare in azione dentro di te, amico, con la fantasia e la creatività e la tua onestà, non solo per NON FAR AVVERARE TUTTO CIO’ (apocalisse chimica, nucleare, microchippatura totale: esistono ipotesi tutt’altro che infondate per cui questo sarebbe già in DIVENIRE) ma anche per iniziare a scandagliare l’aspetto più reale di tali ipotesi, ciò l’unica cosa che può definirsi VERA, e che è anche l’unica che ci rimarrà se la materia stessa dovesse andarsene via sotto i nostri occhi. Il problema poi – guardando un fermo immagine della realtà attuale – non è SE, ma quando…  avverrà, la catastrofe, e tu lo sai, smetti di fingere con te stesso, e forse allora avremo una speranza di salvarci…

Che sia tramite impianto di microchip, catastrofe nucleare, o arma chimica (scie), la fine del mondo avrà sempre origine dentro di noi.

Che sia tramite impianto di
microchip, catastrofe nucleare, o arma chimica (scie), la fine del mondo avrà
sempre origine dentro di noi.

Scritto da L’Hacker il 5/11/2011

By Catia Battenti www.brivididarte.altervista.org

“Salvare il
mondo potrebbe essere un atto così fisico, così dannatamente concreto e crudo,
che potrebbe essere perfino difficile riconoscerne la sgraziata grandezza, quando avverrà.


Dopo Hiroshima, la specie umana
vive ogni giorno con la possibilità della realizzazione del proprio
suicidio, ed è questo un pensiero che l’inconscio non sa ancora affrontare, è
senza dubbio né da filosofie, né da ideologie, né dalla materia. 

Molta della
realtà che viviamo, delle estremizzazioni del cosiddetto “bisogno di
cambiamento”, appaiono come un ‘buttare tutto per aria’. Ciò deriva proprio da questo trovarsi
in uno stato costante di “suicidio latente”. La cosa terribile è che rifuggire
da questo incontro con se stessi, questo NULLA IMMINENTE che ci portiamo
dentro, equivale a procrastinare il divenire ognuno
di noi: filosofi, profeti, nonché esplosioni del sublime e
dell’ultraterreno, scaricando ancora al di fuori, un male che temiamo più di
ogni altro
, la fine DELLE CARATTERISTICHE DELLA MATERIA IN CUI VIVIAMO, col solo inevitabile risultato di continuare a far agire quel male
dentro di noi (provocando invenitabilmente col nostro non agire la realizzazione ti tale SUICIDIO DI MASSA).

Il problema è che non esiste un filosofo del passato che possa affrontare questo, né un CREDO può essere sufficiente (credo inteso come aggrapparsi a qualcosa) poiché esso sarebbe solo un palliativo, e non risolverebbe con certezza alcun problema.
La parola apocalisse suona come “giudizio di Dio”, e da un punto di vista elevatissimo la cosa è esatta, ma sul materiale, essa è innanzi tutto una eventualità fisica, anzi, è solo in questo autentico modo materiale che la trascendenza sembrerebbe poterci toccare in massa, facendoci cioè percepire non solo la nostra finitezza materiale, ma il VERO SINIFICATO DI TUTTA LA MATERIA.

Ma possibile che non vi sia altra scelta che l’autodistruzione?

Di fronte all’assistere alla propria fine e a QUELLA DI TUTTA LA REALTA’, ci si riappropria non solo dell’idea della NON importanza di ogni cosa che esista al mondo (e col mondo si intenda anche: NOI STESSI come oggetto CHE NON CI è DI ALCUN AIUTO), ma anche dello scorrere tempo, ora divenuto solo ciò che ci separa dalla morte. Se per l’uomo è possibile raggiungere tale VERITA’ riguardo al fatto che TUTTO E’ NULLA, visto da certo punto di vista, allora può esistere solo un fatto fisico, concreto e reale come lo è l’Apocalisse stessa: per sperare di “salire verso il nuovo”.

Ma io sono proprio qui A DIRE che non c’è alcun bisogno della catastrofe.

I pompieri che chiusero “con un sarcofago”, come fosse la tomba del re del mondo (il faraone) il reattore di Cernobyl, furono portati in ospedale e morirono in pochi giorni o ore senza poter essere toccati. Essi furono trattati come oggetti contaminati. Chi li amava doveva scegliere tra stargli vicino e morire insieme a loro… o ‘provare’ a continuare a FINGERE DI VIVERE… ma col senso DEL SUICIDIO dentro, di una realtà MOSTRUOSA, non più sorella. Noi viviamo con tale SENSO DEL SUICIDIO OGNI GIORNO!

La vera
natura di ciò che è accaduto al mondo con i disastri atomici è talmente
diversa da quanto è  MOSTRATO che entra in un ambito del tutto fuori
dall’ordinario.


Come se la terra non fosse più la terra, ma un luogo astratto in cui la
materialità non ha più alcun valore: nessun pensiero, nessuna conoscenza acquisita finora, di fronte
alla radiazione nucleare, alla nano invasione chimica, al controllo mentale, ci potrebbe più confortare, perché tutto vestirabbe i panni DELLA NOSTRA FINE. Non avremmo nemmeno un luogo in cui fuggire.



In “Conversazione con Svetlana Alexieviĉ, di Paul Virilio” del settembre 2006,
(Lettera internazionale. rivista trimestrale europea) vedi qui:
http://www.torrossa.it/pages/ipplatform/itemDetails.faces si rammenta che nei primi giorni dopo l’incidente, la gente di Cernobyl si aggirava imbambolata per le strade. Svetlana Alexieviĉ è una testimone sopravvissuta all’incidente di Cernobyl. Disastro ecologico e sociale, così almeno è descritto dai soliti media, i quali però, se gli chiedessimo cosa si prova a mangiare una mela, ci direbbero “si prova ciò che si prova comunemente a mangiareingoiare una cosa verde”.

Ti ricordi l’incidente di Cernobyl? Ti ricordi le immagini di deformazioni, le mostruosità che comparvero in quei luoghi contaminati, e poi gli antri spettrali, con la sensazione che il male vi aleggiasse ancora? Edifici come spettri essi stessi?

Perché quei pompieri, che morirono tutti, con quel sarcofago da loro edificato, decisero di risparmiare la vita di tutta l’Europa, di centinaia di milioni di persone…? Oerché vollero volutamente, coscientemente – sì, tutti sapevano di andare a morire – sacrificare la loro vita per la nostra?

LORO CI HANNO SALVATO LA VITA. Se loro non fossero intervenuti, molti di noi sarebbero morti. Perché?

Non c’entra niente il merito, il bene e il male umanamente intesi.

Per noi, realmente che cosa hanno fatto?

I pompieri, non badate alle puttanate raccontate in tv, non difendevano la patria; inoltre, rispetto ai portatori di grandi ideologie, grandi rivolte, essi non ne avevano alcuna, perché quella per loro la perdita – dell’intera REALTA’ – non era una teoria, era una realtà. 

Che cosa stavano facendo dunque…


Furono molto, molto grandi, poiché essi difendevano la vita. Ma con quali fatti hanno avuto a che fare?

Non c’è una sola persona al mondo che dentro di sé, anche in modo totalmente inconsapevole, non porti dentro di sé tale “FATTO”: cioè la sensazione che IL MONDO “DENTRO DI NOI” sia sulla soglia del suicidio planetario.  Non è una novità da cliccare “su facebook”, è roba di quasi un secolo fa.
Tuttavia… c’è da chiedersi, di fronte ad uno scenario ASSOLUTO… che
riguardi l’intera umanità… mi riferisco ad una Apocalisse, quale
comportamento MATERIALE potrebbe salvarci?

Ora sì. Ora noi stiamo combattendo per evitare che esso accada. Ma se fra qualche anno l’intero mondo vivesse la stessa situazione di Cernobyl, a che servirebbe proteggere una zona, nemmeno il gesto dei pompieri servirebbe… a quel punto sì, il loro gesto sarebbe inutile, COSA servirebbe dunque?

… e se QUELLO dei pompieri fosse stato piuttosto il primo esempio del
mito? Non una pura trascendenza, e non una favola, ma la
materializzazione di una favola? Cruda e vera come crude sono le tue
dita? Noi ci prepariamo, forse, all’assurdo… ma non è nella “fede”
intesa come “le cose stanno così come è scritto qui e io ci devo
credere!” che sta la risposta… ma in quella FIDUCIA che è la cruda e
profonda verità, il toccare profondamente la verità. Oltre ciò che DEVE
essere vero.

Se è vero che ci stiamo avvicinando a larghe falcate in quella direzione, proprio mentre ci ‘illudiamo’ di combattere contro TALE DIREZIONE, nessun “SUICIDIO DELLA RAZZA UMANA” è mai stato spento dentro di noi, e noi siamo come i portatori di un virus, combattiamo le presunte cause, senza voler accettare che la nostra debolezza fisica ha ben altra causa.

Posso dirti solo questo, caro lettore: di fronte a uno scenario come quello di Cernobyl, ma su scala planetaria, tutto questo, anche sacrificare la propria vita, non servirebbe a niente. Anzi, combattere SOLO fuori di noi, potrebbe ANCHE significare fuggire dalla propria angoscia, e lasciare dunque che essa agisca senza la nostra presenza interna. I pompieri di Cernobyl avevano qualcosa da salvare… ma noi potremmo non avere nulla da salvare. Che si fa allora?

Che cos’è la presenza interna?

Molto più di quanto tu possa immaginare: la CRUDA REALTÀ è al di la di ogni sensazione, ogni pensiero, e ogni idea… ma al di sotto dell’inganno della cruda realtà… vive FINALMENTE L’UOMO, un luogo in cui siamo tutti SOLI CON LA PROPRIA FINE, non vi è più nemmeno il possesso di un corpo, di pensieri, ed è li che si nasconde qualcosa di inaspettato…

La risposta che dovrei darti è: Lì dentro si nasconde DIO, ma di questa parola devi temere i concetti che ti hanno impartito, e iniziare a considerarne solo la loro “profondità” dentro di te… Pensa: prima che ci fossero i libri, Dio forse non c’era? Il Dio che ci hanno inculcato in testa certamente NO; ma c’era già un qualcosa, qualcosa che fu POI tramandato – ma senza più la sperimentazione diretta – tramite i saggi e i tanti testi sacri… UN LUOGO FUORI DA QUESTO MONDO, che eppure è l’unica verità sul mondo, perché ne è TOTALMENTE PRESENTE.

Questo è ciò che posso dirti.
Ora chiediamoci: che cosa sta succedendo a quel Dio, lì dentro, ora?

Per noi, conoscere gli inganni storici, politici, economici, la propaganda, la manipolazione mentale, è stato a lungo utile per capire quanto fosse assolutamente inutile affidarsi a qualcosa che giungesse dalla nostra carne, dai nostri sensi, dai nostri pensieri, dai nostri credo, dai nostri libri.

Tutto era, ed è anche in questo momento, frutto di manipolazione, tutto di NOI  E’ UN “NON” NOI STESSI, TUTTO è manipolato, dunque incapace di darci informazioni certe, eccetto IL NOSTRO CENTRO al di là di tutto, dove risiede la totale presenza di ME, che è l’incontro con DIO.

Mai la razza umana ha compiuto una sola azione, un solo pensiero, o ha provato una sola emozione NON MANIPOLATI all’infuori di quel luogo IPER-MATERIALE, FISICO, CONCRETO. Perché al di fuori della perfetta verità, tutto il resto è film.
Anche l’immagine riflessa nei libri: tracce dei cammini verso QUEL CENTRO, ha il solo scopo di condurre alla verità. Millenni, la totalità di vite, nulla di ciò che è stato fatto, ed è fatto da noi uomini, è vero per sé. Non è diminuita la verità NEL MONDO nel corso dei secoli, il mondo era nulla prima come lo è adesso, ma non perché fosse cattivo, ma perché è… UN PROIEZIONE CHE NASCE DA DENTRO I NOSTRI OCCHI…  IL MONDO CHE VEDIAMO E’ UN OMBRA DELLA REALTA’.

NEL MONDO la verità è sempre stata 0 = ZERO, non perché il mondo fosse cattivo, ma perché la verità NON era NEI NOSTRI OCCHI, qualunque cosa tu stia leggendo, o facendo, non c’è verità, non puoi avere alcuna INFORMAZIONE CERTA sul mondo: solo film per la tua mente!

Mentre la sensazione inconscia, giorno dopo giorno, di uno ‘stato di suicidio’ planetario, opera in noi; ogni nostra azione e ogni nostro pensiero fugge dalla concretezza di tal fatto, favorendo l’inevitabile: cioè che tal suicidio prima o poi avverrà.

Non sarebbero stati creati strumenti di suicidio planetario, se la vita fosse stata davvero importante, e non invece, come evidentemente è: sacrificabile in cambio di qualcos’altro (ideale o materiale che sia).

Perciò, se fuggiamo ORA dentro di noi da questo incontro con una CONCRETA APOCALISSE, intesa come FINE DI OGNI POSSIBILITA’ FISICA E MENTALE DI REAZIONE, che potrebbe REALISTICAMENTE ESSERE tra un’ora, il vero ‘se stessi’ rimarrà non toccato, non vissuto, e alla fine dei conti, dopo una vita in un film, saremo stati solo ombre senza alcunché di reale, e quello rimarremo…

Ma ancora peggio, quando tale catastrofe arriverà… chi si salverà… ma ancor più ardito: come salvarsi?

Prendi ciò che scrivo come un’ipotesi di riflessione, te la mostro sapendo di non essere alcunché per dire una cosa del genere:

Forse non tutti noi, di fronte al suicidio collettivo, avremo un tale amore per la vita da trovare la forza di attingere a questo luogo dentro di sè: il Divino, che non ha barriere e definizioni di religioni, di comportamenti, di libri. Supponiamo dunque che si presenti la situazione peggiore, sia mondiale, che umana. In quel momento ogni parola sarà MORTA, come il mondo intorno. Qualcuno forse rinuncerà a vivere, magari suicidandosi di sua propria mano con un drink nell’altra, qualcun’altro lotterà forse per mantenere in vita qualcosa del mondo, proiettando fuori di sé una volontà che non riuscirà a impegnare dentro di sé, e qualcuno – invece – SARA’ vita. SARA’ VITA, cioé capterà quella fonte, berrà, e vivrà.

Non conosco ESSERE umano più grande di quest’ultimo. Quest’ultimo non sarà il migliore, non sarà più gradevole, sarà solo VITA.

Del resto, per tornare a quell’inganno cosmico che è la nostra percezione della vita quotidiana, il lettore potrebbe pensare che un tale scatenarsi di leve inconsce profonde, potrebbe avere come sorgente solo un conflitto atomico. Tutt’altro: GUARDA CASO col tempo gli strumenti di suicidio planetario sono aumentati. Un attacco chimico, per esempio (e con questo anche le scie chimiche) potrebbe produrre qualcosa di altrettanto – se non più – terribile. Ma a mio avviso anche uno scenario di questo tipo (che se consideriamo le Smart Dust, potrebbero anche in questo caso riguardare le scie chimiche):

Il MICROCHIP ti verrà impiantato in maniera velata, prima per motivi medici o sanitari, o in altri paesi per motivi sociali o economici.

Ora… immagina cosa accadrà quando, impiantato il tuo microchip… quando cioé lo avrai FISICAMENTE dentro il tuo proprio corpo… scoprirai leggendolo da qualche parte – per caso – che ogni volta che il tuo microchip si aziona… manda un impulso elettromagnetico… Ti diranno in TV che il chip non trasmette nulla, ma quello sarà costantemente dentro di te… e immagina che ti trovi a leggere uno studio – non ufficiale, ovviamente, ma oltremodo convincente, di alcuni studiosi che hanno perso il lavoro per quello che hanno detto – della possibilità che il microchip possa interferire con le onde celebrali, col tuo DNA… prova infine a immaginare che ti capita una sera che sei a letto… e TI senti uno strano impulso sessuale… strani pensieri, hai una visione… allucinazione… potrebbe essere il microchip, pensi… ma non lo sai, perché non sai nemmeno se i pensieri che stai facendo sono tuoi, cominci a dubitare anche di loro, anche di ciò che vedi… se accadesse così, anche la tua mente si rivelerebbe tua nemica. Quale scelta avresti, allora?

Capisci che di fronte a una cosa come questa, l’intera razza umana potrebbe ridursi a uno sterminato allevamento di robot.

Tutto questo perché dietro al Chip potrebbe non esserci chi crediamo dovrebbe esserci, potrebbero inserirci dei virus informatici, i microchip potrebbero essere ‘craccati’…

MI RENDO CONTO CHE L’ARGOMENTO E’ SCOTTANTE, MA…

A meno che vi sia divieto di porsi domande sulla sincerità di una informazione solo perché giunge da una fonte ufficiale, qualunque indignazione da parte del lettore riguardo la natura delle ipotesi appena presentate, testimonierebbe solo una volontà di mettere a tacere il principio stesso della “libertà di dubitare”.

Te ne ho parlo perché UFFICIALMENTE il microchip non è obbligatorio in nessun luogo, ma… aleggia nell’aria e nelle proposte di legge da un pezzo.

INFO SUL MICROCHIP

Leggete questo articolo http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/11/rfid-chip-capacita-di-uccidere-distanza.html

Di articoli di appoggio alla diffusione del microchip ne leggiamo ogni giorno, e ve le linko qui di seguito, molti anche convincenti.

-   Microchip per servizi welfare, conto in banca, passaporto: http://punto-informatico.it/3001360/PI/News/india-biometria-tappeto.aspx

-   Microchip per cogliere tempestivamente i primi segnali della nascita di patologie neuro-degenerative: http://www.corriere.it/salute/10_agosto_12/microchip-cervello-emanuela-di-pasqua_ed52e6c4-a600-11df-8d3b-00144f02aabe.shtml


-   I fan del microchip: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/01_Gennaio/08/rfid.shtml

-   Presunti errori della controinformazione riguardo ai Microchip: http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&ie=UTF8&prev=_t&rurl=translate.google.it&sl=en&tl=it&twu=1&u=http://www.snopes.com/politics/medical/microchip.asp&usg=ALkJrhjaqiL-LrmYCg2zOQ56u3oXqBvFiw


-   Biometria, la ricerca avanza: http://punto-informatico.it/2605202/PI/News/biometria-un-impalpabile-sussurro.aspx

ma se, e dico se, invece il progetto di microchippatura non fosse uno spauracchio dei cospirazionisti, e se come afferma scienza marcia:  http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/11/rfid-chip-capacita-di-uccidere-distanza.html (dove trovate molti altri link), tali articoli, promuovessero VERAMENTE l’acquiescenza della popolazione nei confronti dell’impianto del microchip sottocutaneo, varrebbe dunque la pena di mantenere quanto meno un sano DUBBIO.

Del resto possiamo trarre altri link da qui: http://lombardia.indymedia.org/node/40435

E ancora altre info:

1.   http://intermatrix.blogspot.com/2011/10/il-markio-666-ormai-bussa-alle-porte.html#axzz1coVeJ2Sk
2.   http://www.mednat.org/bibbia/chips_pelle.htm
3.   http://www.vocidallastrada.com/2009/11/la-lunga-ombra-degli-rfid.html
4.   http://www.vocidallastrada.com/2008/12/rfid-il-caos-radiocontrollato.html
5.   http://www.vocidallastrada.com/2010/05/le-economie-su-scala-non-falliscono.html
6.   http://www.vocidallastrada.com/2010/04/gli-americani-saranno-microchippati.html
7.   http://www.vocidallastrada.com/2009/10/contro-la-mania-di-controllo-libertanon.html
8.   http://www.youtube.com/watch?v=i6CNOmQySTA
9.   http://solleviamoci.wordpress.com/2011/08/05/saluti-da-orwell-buon-microchip-a-tutti-2013-rfid-obbligatorio-per-tutti-gli-americani/  
10.  http://neovitruvian.wordpress.com/2011/10/31/rfid-chip-capacita-di-uccidere-a-distanza-implementata/

RIBADISCO tuttavia che qualunque mobilitazione “AL DI FUORI” di NOI, e con questo intendo anche i nostri “CREDO”, è priva del potere di farci ottenere alcuna certezza, sia sul futuro, che su come affrontarlo…

Al di là dell’unica verità:

TUTTO IL RESTO E’ UNA MORTE DAVANTI A UN FILM.

Scritto da L’Hacker il 5/11/2011


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