Non so voi ma io, al solo udir del loro ronzio, esco fuori di testa. E’ più forte di me, non esiste empatia per coleotteri e insetti di ogni genere. Potrebbero sparire domattina dalla faccia della terra e io sarei lì, in prima fila a festeggiare.
Eppure c’è chi degli insetti ne ha fatto una vera e propria fortuna. Trasformando i coleotteri essiccati usati dagli entomologi di mezza Oceania, l’australiano Scott Bain ha creato delle divertenti installazioni che vedono come protagonisti, per appunto, gli insetti. Micromachina, questo è il nome del progetto, mostra una serie di piccoli esseri saprofagi e coprofagi trasformati per l’occasione in improbabili mezzi di locomozione, alcuni dei quali nel bel mezzo di una riparazione meccanica. Gusci aperti e viscere in bella mostra per permettere ai piccoli ominidi inanimati di Bain di riparare queste infernali macchine del terrore.
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