I micropagamenti con telefoni cellulari, palmari e tablet sono realtà anche in Italia. C’è un accordo – che potremmo definire storico – tra tutti i gestori di telefonia mobile per l’adozione di una piattaforma unica. I dispositivi mobili si trasformano in portafogli digitali, con il sistema sviluppato dai partner tecnologici per TIM, Vodafone, Wind, 3 Italia, PosteMobile e Fastweb. Come funzionerà?
Mettiamo il caso che si voglia acquistare un quotidiano in versione digitale (o pagare il parcheggio, il biglietto del bus, eccetera). Dal cellulare o dallo smartphone sarà sufficiente fare un clic, mentre – se si opera dal tablet o dal computer – si dovrà digitare il numero telefonico personale (che diventa User-ID) e la password fornita dal gestore telefonico. La spesa si addebita sul credito telefonico.
Gli acquisti – sostengono Engineering e Reply – saranno garantiti dai più avanzati standard di sicurezza che gestiscono i dati in modo criptato. Il sistema ha già avuto il gradimento di molte aziende: Gruppo Caltagirone Editore, Class Editori, Guida Monaci, Espresso, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Microsoft Italia, Mondadori, Monrif/Poligrafici Editoriale, Paperlit, RCS, Shenker, L’Unione Sarda.
La mancanza di una piattaforma unica e lo scetticismo di aziende e commercianti hanno finora impedito il decollo del Mobile Commerce (M-Commerce) nel nostro paese. Il patto tra i gestori – è la prima volta che sono d’accordo su qualcosa – può essere un grande passo avanti. Salvo che non si tratti di un “cartello” per scaricare i costi del servizio sui consumatori. Ce ne accorgeremo presto.