Un tuffo nel passato per sfuggire un presente difficile e che non ci soddisfa. Normale, quando si ha una certa età e inevitabilmente ci troviamo a guardarci indietro, a ripercorrere ciò che si è seminato. Meno normale che il nostro vecchio caro Woody Allen, a 76 anni suonati e dopo 44 film diretti, ci 'sorprenda' avvertendoci che non esiste affatto un 'età dell'oro', ma che ognuno deve fari i conti con la propria vita e impegnarsi per renderla più bella possibile: ogni epoca può essere quella 'giusta', sta a noi imparare a stare al mondo...
Midnight in Paris gira tutto intorno a questo assunto, e va detto che rispetto alle ultime scialbe regie del cineasta newyorchese, questo film è se non altro una boccata d'aria fresca per lo spettatore, che si diverte, sorride e si lascia anche tirar fuori quel pizzico di romanticismo latente che abita dentro di lui. Certo, siamo lontani anni luce dai veri capolavori alleniani, ormai presumibilmente irripetibili, però bisogna ammettere che quest'ultimo film si basa su un'idea molto carina (per quanto non originalissima), e che come al solito i dialoghi brillanti e le ottime caratterizzazioni dei personaggi 'fantastici' finiscono per farcelo piacere.
VOTO: ***