Jacob , guardia notturna, ha una rara malattia della pelle che gli impedisce di esporsi ai raggi solari , pena la comparsa di gravissime ustioni come testimonia una sua foto da bambino..Vive randagio e solo in un seminterrato con le pareti coperte da pesanti drappi non soffrendo particolarmente della mestizia della sua routine quotidiana finchè conosce Mary, barista e venditrice di sigarette con cui intraprende una relazione piuttosto difficile tra amicizia e attrazione sessuale.
Nel senso che sono fortemente attratti l'uno dall'altra ma per un motivo o per l'altro non riescono mai a "consumare" la loro passione.
Jacob si convince progressivamente che per sostenersi ha bisogno di alimentarsi con sangue.Prova prima quello animale ma poi passa a quello umano procurandoselo in modo piuttosto fantasioso.
Il peggioramento delle sue condizioni di salute, le indagini di polizia che lo mettono alle strette riguardo a un misterioso omicidio, gli up and downs nella relazione con Mary, il difficile reperimento di sangue umano gli renderanno la vita impossibile.
Midnight Son non è il classico film di vampiri: non descrive la genesi del tutto, non spiega ragioni e non ne cerca ma cattura semplicemente il personaggio principale nel corso di una metamorfosi autodistruttiva.
Il ritmo è placido un po' come la vita di Jacob prima di essere sconvolta da questo suo nuovo stato ( c'è anche una sottile vena ironica quando il protagonista cerca di provare a se stesso di essere un vampiro) , i dialoghi sintetici e funzionali a una pellicola che rifugge la semplice stimolazione epidermica che può essere data dall'armamentario del classico film di succhiasangue umano.
In realtà non ci troviamo di fronte semplicemente un horror ma un dramma esistenziale ambientato nella notte della laida metropoli, alma matrigna nelle cui immonde viscere è abolita qualsiasi forma di umanità.
L'esordio nel lungometraggio di Scott Leberecht ( già responsabile degli effetti speciali del burtoniano Il mistero di Sleepy Hollow) è uno strano ibrido che più che approcciare al tema del vampirismo da una prospettiva puramente horror si interessa alla malinconica solitudine di chi , come Jacob, è ben consapevole di essere un freak condannato a una (non) vita di patimento.
La sua è una storia di dipendenza esattamente come quella di Mary che per fare qualsiasi cosa ha bisogno di dannata polverina da mandare su per le sue narici disastrate.
Ognuno ha i suoi segreti.
Midnight Son si situa elegantemente tra il Burton poeta dei freaks ( credo che non sia casuale che il protagonista, il bravo Zak Kilberg abbia un po' alla lontana l'aria del giovane Depp), il Romero di Martin che incombe pesantemente su questa pellicola con il suo approccio sociologico al tema del vampirismo e il Ferrara di The Addiction , in cui la sete di sangue della protagonista è evidentemente una metafora della dipendenza da droga.
Tra racconto gotico e melodramma amoroso , Midnight Son è una boccata d'aria fresca in un genere ultimamente molto frequentato al cinema : gli effetti speciali sono lasciati in un angolino, c'è qualche impennata splatter molto vecchio stile ( ancora Ferrara ma forse più quello di The Driller Killer), c'è un finale che ti si conficca nel cuore come non farebbe neanche un paletto di frassino.
Un bacio rosso sangue.
( VOTO 7 + / 10 )