Intanto Fini perde adepti più o meno allo stesso ritmo con il quale il Minzotiggì perde spettatori e punta il dito contro il potere del soldo e dei soldi di Berlusconi.
Ora, io non so se sia eticamente corretto che la terza carica dello Stato accusi di mercimonio la seconda carica dello Stato, e che la seconda carica dello Stato chieda alla prima carica dello Stato di tirare le orecchie alla terza carica dello Stato. Però. Visto che io di cariche nello Stato non ne ho nessuna, se non quella di cittadina, posso dirlo. Posso dirlo che tutte queste defezioni spontanee e responsabili mi sembrano sincere quanto i parlamentari che votano compatti il conflitto di attribuzione poiché il PdC davvero era convinto che la Rubacuory fosse la nipote di Mubarak. Per cui, caro Paolo papà di Sabina, vorrei sapere qual è il tuo prezzo, oggi. Perché davvero non riesco a vedere cosa c'è di responsabile nel tenere in vita quella mignottocrazia contro la quale hai tanto tuonato.
Anyway. Ieri sera era di turno il Festivàl. Con l'accento sulla "a", visto che tanto ognuno a Sanremo parla un po' come gli pare. Bene Benigni, a prescindere. Solo per aver fatto digrignare i denti a Masi merita. Per il resto forse ha volato un po' troppo alto per il pubblico in sala e a casa, ma tanto poi è arrivata a la Canalis a ributtar tutti nel baratro. Pas de problemes.
Poi ci sarebbe qualche questioncina filologica da risolvere. Al Bano che trasforma il coro del Nabucco in marcetta non si poteva sentire, così come Barbarossa che melodizzava "Addio mia bella Addio". No, non era una canzone di sole-cuore-amore, anche se forse lui l'ha intesa così. Sorvolando sull'imbarazzante Oxa e sull'inguardabile e inascoltabile Giuseppa Gaetana detta Giusy, rimangono Emmà e i Modà. Va bene Joan Baez. Va bene Nicola and Bart. Va bene Ennio Morricone. Van bene un sacco di cose. Ma vogliamo dirlo che Sacco e Vanzetti erano anarchici? E che quella è stata la loro vera condanna?
Poi sono stramazzata. Mi han detto che le due Iene han letto Gramsci, un po' a sorpresa. Dopo lo svegliamoci di Benigni ci stava. Chissà se è stata la voglia di riscatto dopo aver pietosamente ceduto le armi alle logiche di una par condicio inventata dal direttore di rete.
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