Un barcone carico di migranti stamane è affondato davanti alle coste greche provocando la morte di almeno 11 persone: lo ha reso noto la Guardia costiera greca. Dieci persone sono state tratte in salvo. Ieri un altro naufragio: almeno sei i morti, tra cui un bambino a largo dell’isola di Kos in Grecia. A bordo del barcone affondato c’erano tra i sei e i 10 migranti, ha detto uno dei sopravvissuti. Intanto la Svezia si starebbe preparando ad espellere decine di migliaia di rifugiati, le cui richieste di asilo sono state respinte. Lo riferisce il quotidiano “Dagens Industri”.
(ibtimes.co.uk)
Svezia espellerà 80.000 richiedenti asilo. La Svezia intende espellere fino a 80.000 richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, ha annunciato il ministro degli Interni citato dalla Bbc. Anders Ygeman ha spiegato che voli charter saranno utilizzati per deportare i migranti nell’arco di diversi anni. Circa 163.000 migranti e rifugiati hanno chiesto asilo in Svezia nel 2015 – ricorda la Bbc -, il numero più alto pro capite in Europa: dei circa 58.800 casi trattati l’anno scorso, il 55% delle richieste sono state accettate. La Svezia a inizio settimana è diventata l’ultimo di una serie di paesi europei che hanno registrato tensioni sul fronte di episodi di violenza legati ai migranti: un richiedente asilo di 15 anni è stato arrestato vicino Gothenburg dopo aver ucciso a coltellate una ventiduenne dipendente di centro di asilo. ”Abbiamo una grande sfida davanti – ha aggiunto Ygeman – Per questo dobbiamo aumentare le risorse e migliorare la collaborazione tra le autorità”. Il ministro ha anche precisato che prima si vogliono creare le condizioni affinché i rifugiati lascino il Paese da soli. “Ma se non ci riusciamo – ha spiegato - ci dovrà essere un’uscita forzata”. Ygeman ha poi precisato che per evitare l’immigrazione clandestina è previsto un aumento della polizia di frontiera e maggiori controlli per gli stranieri. Secondo il ‘Dagens Industri’, Stoccolma starebbe negoziando con alcune nazioni, tra cui l’Afghanistan, per fare tornare i richiedenti asilo in questi Paesi.
Gb non accoglierà bimbi non accompagnati già in Ue. La Gran Bretagna intende accogliere bambini non accompagnati dalla Siria e da altre zone di conflitto, ma non quelli già fuggiti in Europa. Lo rende noto il ministero degli Interni, citato dalla Bbc. Il ministero spiega che lavorerà con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per identificare “casi eccezionali” di bambini in Siria e nei paesi vicini che necessitino di asilo. Viene quindi confermata la linea dura sul dossier immigrazione tenuta finora dal governo conservatore di David Cameron e smentite rivelazioni di stampa secondo le quali, su pressione di varie ong e associazioni caritative britanniche, il primo ministro avrebbe avuto in mente un piano ad hoc per aprire le porte a “3.000 bambini non accompagnati” gia’ sbarcati in altri paesi europei.
Macedonia chiude frontiera con Grecia. La Macedonia ha chiuso la frontiera con la Grecia a migranti e profughi. Lo hanno detto le autorità greche, come riferito dai media serbi. In conseguenza di cio’ circa 2.600 migranti sono bloccati sul territorio greco. Non sono stati resi noti i motivi del provvedimento. Anche la scorsa settimana la Macedonia aveva preso una misura analoga, chiudendo temporaneamente la frontiera ai migranti e profughi della rotta balcanica.
Renzi alla Faz, controllare meglio frontiere Ue. “Dobbiamo controllare meglio le frontiere dell’Ue”. Lo dice Matteo Renzi in un’intervista alla Faz. “I profughi che vengono dai paesi in guerra vanno salvati, ma quelli che vengono da altri paesi devono essere mandati indietro”. Al richiamo spesso fatto all’Italia di non registrare i migranti, Renzi risponde: “Era così. Ma al momento abbiamo gli hotspots in Sicilia, e ne allestiamo un altro nel nordovest. I migranti saranno tutti registrati, il 100%, con le loro impronte digitali” e sempre più anche rilievi fotografici, spiega. Indicazioni che poi finiscono nei database internazionali.
La riunione dei commissari Ue, “dopo una lunga discussione” ha approvato il rapporto sullo stato delle frontiere esterne in Grecia, in cui si evidenziano “serie carenze”. Lo annuncia il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Si tratta dell’avvio del primo dei quattro passaggi del procedimento di preparazione verso un’eventuale attivazione dell’articolo 26 del codice Schengen, che prevede l’estensione dei controlli alle frontiere interne per uno o più Paesi, per un massimo di due anni. Nei prossimi giorni il documento arriverà sul tavolo del Comitato di valutazione Schengen per l’approvazione definitiva.
Successivamente la Commissione europea proporrà un piano di azioni con raccomandazioni per risolvere “le serie e persistenti carenze riscontrate”. Se alla fine dei tre mesi Atene non avesse apportato le correzioni richieste, la Commissione può proporre al Consiglio Ue di attivare l’articolo 26, quello che prevede l’estensione dei controlli alle frontiere interne per uno o più Paesi, fino ad un massimo di due anni. La valutazione è stata condotta sulla base di visite inattese degli esperti inviati in Grecia dalla Commissione e realizzate a novembre. “Da novembre ci sono stati dei progressi, ma resta ancora da fare”, ha detto Dombrovskis. Secondo il documento il Paese sta “seriamente trascurando i suoi obblighi”, spiega il vicepresidente. Le carenze – afferma Dombrowskis si riscontrano tra l’altro “nel processo di identificazione, registrazione e controlli sulla base del Sistema di informazione Schengen (Sis), ma anche negli standard di accoglienza e sui rimpatri. (ANSA)