Alla vigilia della sfida col Cesena l’allenatore della Sampdoria mette in chiaro quali sono le cose importanti alle quali si deve pensare.
Lo stadio del Cesena, l’Orogel Stadium-Dino Manuzzi, è il più importante e capiente (23860 posti a sedere) impianto sportivo della Romagna. Il 10 settembre 2011 diventa il primo stadio in Italia ad ospitare una partita di serie A su un terreno in erba sintetica. Questo tipo di terreno da gioco non è tutt’ora molto usato in Serie A ed è comunque ben diverso dalla normale erba presente negli altri stadi, come in quello della Sampdoria, lo Stadio Luigi Ferraris di Marassi.
Sinisa Mihajlovic non ha però voluto sentir parlare del terreno di gioco, affermando, in modo molto deciso, che è inutile parlarne perché non può rappresentare un alibi: “Si lamentano forse Federer o Djokovic della superficie? No, quando giocano una partita per loro non c’è differenza fra erba, terra battuta o cemento. Un campione è un campione ovunque, e quindi anche su ogni campo, perché deve sapersi adattare.”
L’allenatore dei Blucerchiati si è voluto dunque concentrare, giustamente, su quelli che sono i limiti e i margini di miglioramento della sua squadra. “Di sicuro dobbiamo migliorare il nostro andamento in trasferta” ha spiegato Sinisa, “è vero che in trasferta abbiamo perso solo una partita al 90′, ma ne abbiamo anche vinta solamente una (il derby col Genoa)”.
Mihajlovic sa già quello che serve ai suoi: “Per il salto di qualità ci serve un po’ di convinzione in più”. “Spero di vedere cose positive già domani” ha aggiunto il tecnico, “perché la classifica è corta e i tre punti sono molto importanti.”
Il Cesena ha perso in casa solo una volta, ma questo non è un problema per Mihajlovic che è convinto che i suoi diano comunque delle belle prestazioni. Sinisa rispetta molto il fatto che il Cesena sia una squadra aggressiva che lotta, e crede che questo sia dovuto al carattere dell’allenatore, motivo per cui, pur volendo la vittoria, non vorrebbe che il tecnico Bisoli venisse esonerato.