Avevo avuto modo di leggerlo ad una passata fiera del libro e lo avevo apprezzato molto ritrovandovi diverse caratteristiche interessanti in una pubblicazione per i primissimi lettori; così, quando poco tempo fa ho potuto risfogliarlo, ho pensato che valesse la pena inserirlo tra i miei consigli per i più piccoli.
Innanzitutto è un albo dalla grafica semplice e accattivante: tinte molto nette e decise, figure ben caratterizzate e definite che spiccano su sfondi bianchi e testi essenziali posizionati su pagine colorate.
Sicuramente un’impostazione, questa, che attrae il bambino e lo spinge verso un oggetto che già alla prima vista risulta allegro e gioioso.
I personaggi sono animali, cuccioli direi, leggermente umanizzati dalla posizione su due zampe e da pochissimi oggetti – uno zaino, un libro, una sciarpa – che portano con sé.
Seguendo uno schema chiaro, vengono subito presentati: il protagonista, il gatto Miaauu, e gli amici che sono arrivati per giocare.
Ciascun animaletto è nominato con un parolina che ne richiama il verso –Baau, Quaa, Muu… – e, in tal modo, li caratterizza univocamente e aiuta il bambino a memorizzarli, richiamarli, distinguerli, oltre a divertirlo con l’uso dell’onomatopea.
Altro elemento che viene introdotto è il colore: ogni bestiolina per il gioco porta una piccola sedia, che si differenzia per tinta.
Le seggiole vengono messe in fila – altro concetto logico-cognitivo – ed alcuni personaggi aggiungono alla formazione una bandierina e un fischietto, anch’essi caratterizzati per colore.
A cosa servono le sedie poste tutte in successione? E la bandiera verde?
Quando poi Miaauu trova in una borsa un campanello e ne riproduce il suono, gli elementi cominciano pian piano ad andare ciascuno al proprio posto.
La doppia pagina successiva completa la storia e rivela il gioco grazie, ancora, all’anticipazione del rumore.
“Din-Din, Ciuf-Ciuf”…è un treno quello che i vivacissimi personaggi sono riusciti a riprodurre! Un treno composto da piccole sedie che grazie alla fantasia acquisisce realtà e movimento.
Infatti, nell’ultima facciata, l’unica a non avere lo sfondo bianco perché parte di una dimensione dell’immaginazione, il treno compare davvero con vagoni variopinti, occupati da tutti gli animaletti, e, attorno ad esso, anche alberi e un sole tondo e giallo.
Non servono congegni super elettronici o giocattoli ipermoderni: ogni bimbo è in grado, se messo nelle condizioni, di creare e immaginare, di trasformare e rinnovare attingendo ad un patrimonio di fondo – quello della fantasia – che è uno di quelli da non lasciare mai privo di nutrimento.
Messaggi a parte, l’albo ha una valenza ricca anche dal punto di vista dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo: colori, forme, suoni…tutti da riconoscere, memorizzare, riprodurre.
E ancora, il gioco degli animali da nominare e mettere in relazione con il giusto verso e perfino un velato gioco del cucù con gli oggetti che saltano fuori dagli zaini.
Probabilmente l’unica pecca del libro è quella di non essere interamente cartonato (solo la copertina lo è) e non avere bordi stondati. Al difetto dei bordi, forse, si potrebbe ovviare.
Per la cartonatura temo invece non ci sia possibilità: troppe sono le pagine e, considerato anche il formato non piccolo, ne risulterebbe un albo troppo pesante e poco maneggevole.
Resta comunque ottimo per la lettura condivisa che, per i piccolini, è sicuramente il miglior modo di incontrare l’oggetto libro e sperimentare il piacere della lettura.
(Stessa costruzione, messaggio, autore, editore e protagonisti anche per “Miiaau e la grande scatola” che vede i simpatici animaletti stavolta alle prese con una versatilissima scatola di cartone…)
(età consigliata: dai due anni)
Se il libro ti piace, compralo qui: Miiaau e le piccole sedie
(Miiaau e la grande scatola)